Cibali, la strada per riportare i concerti allo stadio Abbassate le tariffe e chiamata agli organizzatori

L’hanno chiamata «valorizzazione», con l’obiettivo di rendere lo stadio Angelo Massimino di nuovo appetibile anche per «manifestazioni ed eventi musicali o di spettacolo in genere». È questo il nuovo obiettivo dell’amministrazione comunale in tema di promozione turistica e culturale della città di Catania. Lontani gli anni del concerto dei Rem (coi Radiohead a supporto), dall’ultimo evento musicale di un certo livello all’ex Cibali sono passati almeno cinque anni: a salire sul palco era stato il Luciano Ligabue di Tra palco e realtà. Sembra passata una vita ma era solo il 2014 e di quell’appuntamento si era parlato per tanto tempo. Non solo per la musica ma anche, e soprattutto, per le polemiche immediatamente successive sulle condizioni del manto erboso post-evento. Con tanto di fastidi, neanche nascosti, del Calcio Catania allora in Serie A (ancora una volta: sembra passata una vita). Ora la giunta guidata da Salvo Pogliese ci riprova: nuove tariffe, più basse delle precedenti, per rendere appetibile l’impianto cittadino agli organizzatori del territorio nazionale. Così, per affittare l’impianto sportivo per una manifestazione musicale si passerà dai diecimila euro (votati dalla giunta di Enzo Bianco nel 2016) agli 8.200 euro di adesso.

La delibera di giunta con la quale si approva la rimodulazione dei costi di affitto è datata 8 febbraio 2019 ed è stata valutata nel corso di una riunione a cui è stata assente, tra gli altri, proprio l’assessora che ne sarebbe stata interessata: la titolare della Cultura, Barbara Mirabella. I concerti, si legge nel documento, «apporterebbero benefici economici per l’indotto turistico/commerciale della città di Catania: alberghi, ristoranti, mezzi di trasporto, bar, negozi, musei, etc., nonché assicurerebbero maggiori entrate per le casse comunali». Una manna dal cielo, se è vero che le casse piangono per il dissesto e che per guadagnare qualche euro in più si è già rastrellato il rastrellabile: rincari sui costi del cimitero, rincari sulla Tari, rincari sui diritti di segreteria perfino per fare la carta d’identità e, in ultimo, rincari sulla tassa di soggiorno. L’unica delle imposte rese più salate a non pesare sulle tasche dei cittadini catanesi.

«A oggi – prosegue il documento – le vigenti tariffe non sono evidentemente risultate competitive con quelle applicate da altre strutture similari nel resto della Sicilia». Vedi, per esempio, lo stadio San Filippo di Messina, che può ospitare oltre 44mila persone contro le 20mila dell’Angelo Massimino. «Emerge che per l’uso di tale impianto il Comune di Messina pratica una tariffa doppia rispetto a quella dello stadio Angelo Massimino ma, certamente, più conveniente se si tiene conto del costo per singolo ingresso». Per dirla in termini più semplici: se è vero che a Messina si paga di più l’affitto, il capoluogo peloritano applica una imposta inferiore sullo sbigliettamento. Alla città dello Stretto le imprese versano 0,34 centesimi per ogni ingresso, mentre in quello etneo ne sono previsti almeno 0,50. Costo destinato a salire, aggiungono gli uffici di Palazzo degli elefanti, se si considera anche la percentuale dovuta dopo i conteggi Siae. «Pertanto, una rimodulazione di tale tariffa potrebbe rendere più appetibile lo stadio Angelo Massimino soprattutto per eventi di media partecipazione».

Lo sconto previsto, quindi, è di 1.800 euro per gli eventi di un giorno (da diecimila a 8.200 euro), «più la percentuale dello 0,50 sull’incasso netto» per come gli organizzatori lo comunicheranno alla Siae. A differenza del precedente 5 per cento richiesto. «Applicando sia alla quota fissa che a quella variabile la riduzione del 25 per cento al secondo o ai successivi spettacoli per eventi di due o più giorni consecutivi». Adesso, gli uffici della direzione Sport dovranno preparare un elenco di date «libere», alla luce degli eventi sportivi già programmati, affinché si faccia partire una manifestazione di interesse per gli organizzatori eventualmente interessati. Una sorta di chiamata alle armi per gli operatori del settore, affinché si propongano – nei giorni in cui lo stadio è libero – di portare a Catania i grandi artisti sognati dalla giunta Pogliese. E come fare per il manto erboso necessario al Calcio Catania? La responsabilità sarà in capo alle imprese, d’accordo con le società sportive. Saranno loro a doversi accordare sulle condizioni dell’area di gioco, «tenendo l’Ente indenne da ogni eventuale contestazione o richiesta di risarcimento».

Luisa Santangelo

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