Ciaculli, il cimitero della discordia

Quello che fa discutere è la scelta, non esattamente lungimirante, di piazzare il nuovo cimitero di Palermo nel Parco di Ciaculli. In questa zona di Palermo – teatro, negli anni passati, di fatti di mafia – resiste l’ultimo lembo di quella che, un tempo, veniva chiamata la “Conca d’oro”. Un’area particolarmente ricca di agrumi. Ma Ciaculli, rispetto ad altre aree agrumicole di Palermo e di tutta la Sicilia ha qualcosa in più: una cultivar di mandarino a maturazione tardiva (matura propri in questo periodo: a marzo: tanto che i mandarini di Ciaculli vendono anche chiamati “Marzuoli”).

Andare a piazzare il nuovo cimitero nel Parco dei Ciaculli sembra una follia. Ma così avrebbe deciso la Giunta comunale di Leoluca Orlando. Con un megaprogetto che prevede, addirittura, una spesa pari a 43 milioni di euro (con il concorso dei privati). L’Amministrazione comunale, in verità, ha approvato un Piano delle opere pubbliche. Anzi, il Piano triennale delle opere pubbliche (opere previste per quest’anno, nel 2014 e nel 2015). (a sinistra, una veduta del Parco di Ciaculli, foto tratta da itimed.org)

Per quest’anno la spesa prevista ammonta a circa 240 milioni di euro. Sono fondi europei, statali, regionali e, in minima parte, comunali. Nel 2014 la spesa prevista ammonta a circa 900 milioni di euro. Nel 2015 si dovrebbe ‘viaggiare’ intorno ai 2 miliardi e 400 milioni di euro.

I soldi ‘veri’ – cioè quelli che sono già nelle ‘casse’ del Comune – sono i 240 milioni di quest’anno. Per i quali c’è già il ‘visto’ della Ragioneria generale del Comune. I soldi del 2014 e del 2015, soprattutto con gli attuali chiari di luna, sono teorici: tant’è vero che non c’è il ‘visto’ della Ragioneria generale.

Ma la novità di questa programmazione non sta nei soldi pubblici, ma nell’apertura del Comune ai privati. Mossa giusta, ineccepibile, considerata la crisi finanziaria del Comune. A patto che i progetti non risultino sbagliati. E già, come abbiamo sottolineato, c’è già una cosa che fa discutere:: il già citato cimitero nel Parco di Ciaculli, che rischia di compromettere l’area del Mandarino tardivo, una varietà agrumicola che il mondo ci invidia e che solo una Regione sfasciata come la Sicilia è riuscita, in tanti anni, a non valorizzare.

Cimitero di Ciaculli a parte, quali sono le altre opere pubbliche che dovrebbero essere realizziate dai privati? Gli ambiti nei quali il capitale privato dovrebbe intervenire sono i beni culturali, i parcheggi e i servizi a rete (ciò potrebbe significare la privatizzazione delle società per azioni municipali, oggi partecipate in maggioranza dal Comune).

C’è il parcheggio di Piazza unità d’Italia (che, in realtà è un vecchio Prusst che risale ai tempi in cui era Sindaco Diego Cammarata). Poi un altro parcheggio di Piazza Giulio Cesare (in pratica, nei pressi della Stazione Centrale). E un terzo parcheggio tra via Imera e via Papireto. E ancora un quarto parcheggio in Piazza Ungheria.

Il boccone più grosso, però, è la sistemazione della Stazione ferroviaria Notarbartolo, per la quale si prevede una spesa di 274 milioni di euro. Quindi il recupero della vecchia Stazione ferroviaria “Lolli”, che dovrebbe diventare un centro culturale.

Novità anche a Bonagia. Dove dovrebbero vedere la luce il mercato ittico, il mercato florovivaistico e il mercato ortofrutticolo.

Si prevedono vari interventi sui beni monumentali. E anche sui Teatri e sui Cantieri culturali alla Zisa.

Non ci dovrebbero essere “giochi fatti” per l’assegnazione di queste opere, ma bandi europei.

“Analizzando gli interventi previsti dall’ Amministrazione – dice Nadia Spallitta, vice presidente vicaria del Consiglio comunale – emerge, con evidenza, l’attenzione rivolta all’edilizia scolastica. Sono numerosi gli interventi di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza di scuole ed asili nido. Poi il recupero dei beni monumentali e storici, il rifacimento delle reti tecnologiche, con particolare riferimento agli impianti di illuminazione e di reti fognarie previsti nelle zone nevralgiche della città”.

“Sono numerosi – aggiunge la vice presidente di Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale di Palermo – i nuovi interventi destinati alla riqualificazione del verde e del recupero dei giardini come, ad esempio, nei casi del Giardino della Memoria, del Parco della Favorita, di quello di Villa Niscemi”.

“Sono previste anche opere di manutenzione straordinaria per gli impianti sportivi- continua Nadia Spallitta -. Si tratta, quindi, di un’insieme sistematico di interventi, che una volta attuati garantiranno una migliore qualità della vita e servizi più efficienti”.

“Il programma triennale – si legge sempre nella dichiarazione del vice presidnete del Consiglio comunale di Palermo – prevede, inoltre, investimenti privati per un valore di 440 milioni di euro circa, soggetti che previa convenzione con il Comune realizzeranno e gestiranno le stesse opere. Ad esempio, la creazione di attrezzature culturali nell’area dell’ex Stazione Lolli (274 milioni di euro), la realizzazione dei mercati generali in zona Bonagia (46 mln), del nuovo cimitero a Ciaculli ( 43 mln), recupero del collegio della Sapienza a piazza Magione (3 mln circa). Infine molti parcheggi, alcuni datati ( ad esempio piazza Giulio Cesare), altri promossi anche dalla precedente Amministrazione come Prusst ( ad esempio piazza Unita’ d’Italia)”.

Nadia Spallitta ricorda infine che “nel programma triennale è stato inserita, come atto dovuto, anche, la costruzione del pennello del depuratore di Sferracavallo, trattandosi di opera già finanziata dall’Unione Europea, con l’invito agli uffici tecnici di trovare soluzioni alternative per salvaguardare la riserva naturale”.

“La tempestiva adozione di questo atto, allegato essenziale al Bilancio di previsione, è indubbiamente positiva- conclude – perché consentirà di sbloccare e utilizzare risorse e avviare opere indispensabili per la città. Tuttavia, auspico che alcuni interventi, sebbene necessari, possano trovare una collocazione urbanistica differente, come ad esempio nel caso del nuovo Cimitero o dei mercati generali e che tale collocazione, sia inserita all’interno di un’analisi puntuale del territorio, in sede di redazione del nuovo Piano regolatore. Infine, con riferimento ai parcheggi, sia quelli pubblici che quelli da realizzare con investimenti dei privati, l’adozione imminente del Piano urbano generale per il traffico (PUGT) potrà essere un’occasione per verificare l’adeguatezza del vigente piano dei parcheggi”.

 

 

 

Redazione

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