L’Orchestra Falcone e Borsellino avrebbe dovuto suonare alla chiesa di San Nicolò l’Arena di piazza Dante. Ma nessuno dice di saperne niente. È un piccolo giallo la storia del concerto che si sarebbe dovuto tenere domani ma che è stato rimandato a data da destinarsi. Pare a lunedì 19, ma continua a non essere una data certa. Da una parte c’è la fondazione La città invisibile, presieduta da Alfia Milazzo, che racconta di un’organizzazione partita a metà novembre e confermata con la segnalazione dell’appuntamento tra gli eventi natalizi sul sito del Comune di Catania. Dall’altra la soprintendenza ai Beni culturali, che organizza l’appuntamento, e che nega di avere preso degli impegni così definiti.
«La storia è semplice – dice Milazzo – Ci siamo visti a metà novembre con la soprintendente Mirella Patanè e monsignore Gaetano Zito, rettore della chiesa di San Nicolò». In quell’occasione sarebbe stato deciso che l’orchestra infantile, composta da ragazzi di quartieri disagiati, si sarebbe esibita in occasione dell’appuntamento fissato per domani pomeriggio per parlare della chiesa e dell’organo al suo interno. «Qualche giorno dopo ci è stata comunicata la data definitiva e poi ci sono stati vari incontri, con altro personale della soprintendenza, per definire i dettagli della nostra partecipazione», continua la presidente della fondazione. Per l’occasione, è stata invitata anche la violinista luganese Maristella Patuzzi, «che aveva già lavorato coi ragazzi quasi due mesi fa».
A che punto sia intervenuto il cortocircuito che ha fatto saltare tutto, però, non è chiaro. «Dovevamo firmare un’autorizzazione della soprintendenza – prosegue Alfia Milazzo – Ma ieri sera, dopo avere provato lungamente a parlare con la soprintendente, lei mi ha risposto al telefono e mi ha detto che l’evento era saltato». Pare per l’indisponibilità del sindaco di Catania Enzo Bianco e dell’assessore alla Cultura Orazio Licandro. Il portavoce del primo cittadino, però, dell’appuntamento in piazza Dante sostiene di non avere avuto notizia. Stessa cosa afferma Licandro: «Onestamente di tutta questa storia io non so niente», dice l’assessore.
Contattato da MeridioNews, anche padre Zito rimanda al mittente ogni responsabilità: «Non si tratta di una cosa che riguarda me – replica – L’evento era organizzato dalla soprintendenza, io so che si farà lunedì». Per Mirella Patanè, che regge la soprintendenza etnea da qualche mese, «non c’è assolutamente nulla di strano – commenta – Avevamo immaginato una data e si era tentato di calendarizzare un evento. Ma non ho preso nessun impegno di alcun tipo». E rilancia: «Questa storia mi coglie completamente alla sprovvista, e giustamente impreparata: credo che si voglia usare questa vicenda, rispetto alla quale non c’erano state definizioni di date e orari, per contestare pretestuosamente la mia amministrazione della soprintendenza. Questo è clamoroso».
«Oggi se ne lavano le mani tutti – continua Milazzo – Eppure mi sembra chiaro che è anche una questione di principio: a che è servito dire ai bambini che avrebbero suonato? Per cosa? Avremmo voluto fare un concerto di Natale per le famiglie. La presenza di sindaco e assessore sarebbe servita anche per mostrare la faccia attenta dello Stato». E se non è possibile definire, contattate tutte le parti in causa, dove sia intervenuto l’errore, quello che è certo è che alla fine l’orchestra Falcone e Borsellino suonerà: «Alla chiesa delle Clarisse, in via Crociferi – conclude Alfia Milazzo – Una persona che ci segue ci ha dato la sua disponibilità a intercedere per noi, e ci è riuscita. Così, almeno, non avremo buttato soldi e credibilità sia davanti ai genitori dei bambini, sia davanti alla celebre violinista venuta a Catania solo per noi».
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