«Il tema del lavoro non fa molta audience, purtroppo. Per questo abbiamo pensato di raccontarlo attraverso il registro del noir, del thriller, sperando in questo modo di trasmettere la problematicità del momento e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla importante vertenza sindacale degli operatori dei call center». Così Riccardo Napoli e Massimo Malerba descrivono L’assassino del call center, il nuovo cortometraggio realizzato dalla Cgil di Catania settore Lavoratori comunicazione, per lanciare la manifestazione nazionale del 21 novembre. Il video – pubblicato in anteprima, tra gli altri, da MeridioNews – usa un taglio satirico per raccontare il dramma lavorativo e umano dei lavoratori dei call center sempre più spesso delocalizzati.
E il protagonista de L’assassino del call center è proprio un imprenditore che sceglie di portare all’estero la sua attività. Un’antieroe che trasferisce cuffie e telefoni in Transnitria, regione moldava autoproclamatasi autonoma, resa nota da una recente puntata della trasmissione d’inchiesta Report. Uno dei pochi riferimenti diretti presenti nel cortometraggio, tutto giocato su riferimenti non espliciti. Come le citazioni del presidente del consiglio Matteo Renzi, mai nominato ma più volte chiamato in causa.
Il video ha per protagonisti i due attori del teatro Stabile Francesco Russo e Lucia Fossi. «Anche loro precari, non solo perché la precarietà è una condizione che fa parte del mestiere d’attore, ma soprattutto considerata la situazione del teatro etneo», commenta Malerba. Insieme a loro, anche i lavoratori dei call center Almaviva, al centro delle cronache dell’ultimo anno e che in questi giorni, nella sede di Catania, hanno votato i propri rappresentanti sindacali, cinque su nove della Slc Cgil. Uno degli eletti, Natale Falà, compare nel cortometraggio nel ruolo del primo ministro della Transnitria. mentre altri colleghi vestono i panni di alcuni agenti della polizia scientifica.
L’assassino del call center arriva dopo Roma Calling e Buongiorno sono Lucia, altri due corti che hanno accompagnato le campagne e le manifestazioni del sindacato contro il rischio di licenziamenti e la perdita di posti di lavoro nel settore. Già a partire dalla locandina – sullo stile dei noti trailer ironici di Maccio Capatonda – che punta a far sorridere su una situazione tristemente seria.
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