E’ rivolta al Ministro del lavoro e delle politiche sociali l’interrogazione presentata dai Senatori del Movimento 5 Stelle che sarà discussa martedì prossimo dalla Commissione Lavoro di Palazzo Madama. Nell’atto, in buona sostanza, si chiede al Governo nazionale di attivarsi affinché sia dichiarato lo stato di crisi per il settore.
E si accusa il Governo siciliano di avere creato solo caos. Il riferimento è agli 8mila lavoratori in assoluto stato di precarietà (e senza stipendi da mesi) e alle politiche attive del lavoro, in favore di giovani disoccupati, rimaste al palo, nonostante le massicce risorse europee.
In particolare, nell’interrogazione si pone l’accento «sull’interruzione del pubblico servizio con l’eliminazione del personale specializzato degli sportelli multifunzionali dai CPI (centri per l’impiego) che ha prodotto la mancata applicazione di tutte le attività previste dalla “legge Fornero” (legge n. 92 del 2012) sull’orientamento e sulle politiche attive del lavoro, ovvero incontro domanda e offerta, per cui i lavoratori in stato di cassa integrazione, mobilità e disoccupati in genere avrebbero dovuto godere dei servizi specialistici per il reinserimento e l’inserimento nel mondo del lavoro».
Ma, ovviamente, il problema investe tutto il settore:
«8.000 lavoratori dei servizi della formazione professionale e degli sportelli multifunzionali siciliani si trovano in un grave ed insostenibile stato di precarietà, vedendo disattesi il rispetto e l’applicazione di tutte le garanzie occupazionali. Da diversi mesi i lavoratori non percepiscono lo stipendio» si legge nell’interrogazione.
Quindi le critiche alla gestione del programma operativo nazionale per l’implementazione in Italiia dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, la cosiddetta Garanzia giovani, il piano da 6 miliardi di euro:
«Il piano italiano è il secondo programma operativo adottato dall’Esecutivo dopo quello francese. Il nostro Paese mobiliterà in totale 1,5 miliardi di euro di cui 1,1 miliardi proverranno da Bruxelles, giungendo sia dall’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, di cui l’Italia è il secondo maggior destinatario con più di 530 milioni di euro che verranno utilizzati in quasi tutte le Regioni sotto il coordinamento del Ministero del lavoro, sia dal Fondo sociale europeo».
Le Regioni sono gli attori fondamentali da cui dipende il successo di questo programma, «sta a loro il compito di progettare interventi rispondenti alle loro esigenze specifiche, interventi che siano coerenti con il contesto socioeconomico locale».
Compito che la Sicilia sta svolgendo alquanto male.
Alla luce di questo quadro, i Senatori 5 Stelle chiedono al Ministro «quali iniziative, nei limiti delle proprie attribuzioni, intenda assumere per la tutela dei lavoratori in questione affinché vengano sbloccate al più presto le loro retribuzioni ed inoltre si strutturino i servizi per il lavoro, si dia avvio ai percorsi di obbligo di istruzione nonché delle attività della terza annualità del piano giovani;
e se intenda attivarsi presso le amministrazioni competenti perché venga, quindi, dichiarato lo stato di crisi del settore con la conseguente riattivazione del fondo di garanzia».
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