Il percorso verso le primarie del 29 gennaio per scegliere il candidato sindaco per Palermo è a un momento di svolta. Domani sarà di scena il tavolo di Palermo è ora che è formato da movimenti ed associazioni, e dai partiti del centrosinistra. Dopo la conferenza stampa dei movimenti di lunedi scorso che ha stabilito con nettezza che le primarie vanno fatte senza porre veti, se non quello che le forze che le promuovono e le realizzano sono quelle del centrosinistra, e che i candidati che si proporranno al popolo delle primarie offriranno una proposta che comprende programmi, progetti e alleanze. Questa proposta ha smosso le acque tra i partiti a tal punto che Pippo Russo, segretario provinciale di Italia dei Valori ha dichiarato di considerarla un passo indietro che muta il percorso sul quale si era trovato un punto di accordo. Noi siamo contrari ad accordi con il terzo polo. Se questa proposizione non è condivisa dal tavolo noi non parteciperemo alle primarie, perché riteniamo che non sarebbero più le primarie del centrosinistra.
Come si vede, la posizione di Italia dei Vavori non lascia spazio a nessuna interpretazione. Nel Pd la situazione è più sfilacciata, perché vi sono diverse opinioni da quella del capogruppo allArs, Antonello Cracolici. Che precisa: Il nostro partito è nato con le primarie, ma a Palermo mi pare si stia organizzando unaltra cosa. Innanzitutto, ci vuole rispetto per il Pd, perché non è tollerabile che sigle di pseudo-movimenti o associazioni, che al contrario del nostro partito non sono state legittimate da alcuna competizione elettorale, dettino le regole e stabiliscano le condizioni. In secondo luogo non è il vincitore delle primarie che indica la coalizione, ma il contrario: se ci si divide sulla natura delle alleanza, non si possono fare primarie insieme. Se le primarie devono essere ridotte a questo, tanto vale presentare direttamente i candidati al primo turno trasformandolo in primarie di fatto, e convogliare il sostegno sul ballottaggio.
Il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, riconferma limpegno del partito a svolgere le primarie e a sostenere Rita Borsellino alla quale chiederemo di fare una proposta di contenuti e di alleanze che guardi allarea moderata, cosa che per lei dovrebbe essere naturale visto che in questa città, qualche anno fa, vinse contro Cuffaro, evidentemente raccogliendo molto consenso nellarea moderata. Ovviamente, a decidere in ultima istanza sarà il popolo delle primarie che ha in mano il potere di scegliere quale proposta e quale candidatura è più convincente. Lupo fa anche un appello allunità del centrosinistra e, segnatamente, a Italia dei Valori. Il segretario del Pd isolano spiega che troverebbe incomprensibile che Italia dei Valori si chiamasse fuori dalle primarie per la sua ostilità al terzo polo. A Roma ricordo che abbiamo votato insieme la fiducia al governo Monti e che, insieme a noi, ha votato lMpa e il terzo polo. Spero si comprenda che la posta in gioco è la ricostruzione di Palermo e per farlo è necessaria una coalizione larga.
Su questa posizione andrà il Pd giovedì al tavolo convinzione.Aggiunge a tal proposito il segretario provinciale di questo partito: Enzo Di Girololamo: Non solo vogliamo le primarie, ma siamo disponibili anche ad anticiparle.
Le altre forze del centrosinistra, Sinistra è Libertà e Verdi sono della stessa opinione dei movimenti. Rifondazione Comunista con il suo segretario regionale Antonio Marotta, al contrario, pensa che non funzionano le ambiguità, noi non siamo interessati a primarie che vedano posizioni di vicinanza al terzo polo.
Difficile pare a questo punto che qualcuno possa fermare la macchina delle primarie soprattutto perché la candidata con più chance, Rita Borsellino, non sembra intenzionata a mollare la presa come si evince dalle parole di Alfio Foti, coordinatore del movimento unAltra Storia, uno dei più stretti collaboratori della Borsellino. Le primarie- dice Foti sono uno strumento formidabile di partecipazione democratica che consente di scegliere contenuti, programmi, perimetri valoriali con il concorso di migliaia di persone. Voglio sperare – continua Foti – che non prevalgono interessi particolaristici. La sfida è far uscire Palermo da una situazione disastrosa. Non è mai ovvio sottolineare che a costruire la squadra di governo devono essere persone e forze moralmente ineccepibili.
Le posizioni in campo sono abbastanza delineate, insomma. Domani si dovrebbe finalmente capire cosa succederà a Palermo nel centrosinistra alle prossime amministrative. Una peoccupazione circola nei corridoi della politica palermitana: che a contendersi la carica di sindaco, oltre ai candidati degli altri schieramenti contro la Borsellino, vi sia anche Luca Orlando. Su questo Pippo Russo è chiaro: Orlando non sarà mai candidato contro la Borsellino. Sarà così? Da venerdi cominceremo a capire.
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