Centro storico, i dissuasori in cemento che fanno discutere Legambiente: «Brutti? Necessari contro invasione di auto»

Grandi fioriere in pietra, paletti fissi o, addirittura, panettoni di cemento. L’attenzione mostrata dell’amministrazione guidata da Salvo Pogliese nel limitare l’accesso di auto e motorini in alcuni punti del centro storico tramite i dissuasori non si può dire che sia poca. Dall’altro lato, però, il salotto di Catania e alcuni suoi monumenti di alto valore storico e artistico rischiano sempre più di essere circoscritti da ostacoli di vario tipo che, oltre a essere in contrasto con l’architettura dei luoghi, in certi casi possono rappresentare un motivo di pericolo visto che non possono essere rimossi con facilità.

I panettoni di cemento compaiono su via Crociferi e in piazza San Francesco, così come su via Teatro Massimo o davanti alla chiesa di San Placido e in piazza Dante. Che siano elementi cementizi o grandi fioriere, la città ormai sembra averci fatto l’abitudine. E se, come nel caso della chiesa di Sant’Agata la Vetere, l’amministrazione attraverso le piante sembra essere riuscita nell’intento, in zone come via Crociferi i panettoni in cemento sembrano non bastare: in molti, infatti, continuano a sostare tra un dissuasore e l’altro con i propri motorini. 

La giunta Pogliese vira comunque per questa strada. E, a quanto pare, in maniera sempre più decisa. In alcuni punti di piazza Federico II di Svevia, dove a campeggiare è il Castello Ursino, sono sorti i paletti anti-parcheggio, dato che l’accesso dei veicoli nell’area prospiciente continuava a essere «continuamente violata, anche se interdetta», come hanno riportato in una nota gli uffici comunali. Davanti a questo scenario non mancano le perplessità di chi – anche sui social – osserva che questo tipo di arredo urbano è in netto contrasto con la bellezza dei luoghi. Altri sottolineano come i dissuasori fissi possano costituire un pericolo in caso di emergenza. E consigliano di installare dei paletti mobili con un sistema a pompa idraulica, capaci di abbassarsi automaticamente quando è necessario; è il caso, per esempio, dei paletti in via Etnea.

A porre l’attenzione sul tema è il consigliere Salvo Di Salvo. L’ex assessore, attualmente indipendente nel gruppo Grande Catania, condivide l’attenzione che l’amministrazione sta mostrando verso il centro storico, ma «non possiamo riempire le zone di dissuasori – spiega – Se c’è la volontà di valorizzare il centro storico specie con le riaperture, bisogna prima pensare a un piano strategico per la pedonalizzazione. I dissuasori sono brutti da vedere e rischiano di imbruttire tutto: piuttosto che andare verso questa direzione, pensiamo a un piano di viabilità». L’ex componente della giunta guidata da Enzo Bianco ammette che neanche negli anni precedenti si è affrontata la questione. «Adesso abbiamo l’occasione per farlo, visto che si parla di mobilità sostenibile e di mezzi alternativi, si dovrebbe ulteriormente potenziare il trasporto pubblico e le tratte della metropolitana – continua Di Salvo – Devono cambiare anche le modalità di accogliere chi vuole visitare Catania: se vogliamo essere una città a vocazione turistica, è chiaro che dobbiamo mettere in campo gli elementi che la rendano tale». Il consigliere è deciso a portare il tema in aula. «Se l’argomento del piano strategico non sarà affrontato entro giugno – conclude – elaborerò io stesso un’iniziativa, proponendo un progetto che possa coinvolgere i pareri di professionisti e commercianti».

Intanto, l’idea di installare i dissuasori è condivisa dal circolo etneo di Legambiente. «Bene fa l’amministrazione a collocarli – dice la presidente Viola Sorbello – Impedire l’accesso dei mezzi motorizzati davanti ad aree pedonali, piazze e chiese è una misura sempre opportuna. Non si può pretendere che le automobili arrivino ovunque: è una conquista di civiltà minima a cui anche i catanesi devono arrivare, se vogliono vivere in una città europea. Certo, dei dissuasori mobili sarebbero migliori, ma noi condividiamo questa scelta».

Dal canto suo, l’assessore alla Mobilità Pippo Arcidiacono fa sapere alla nostra testata che l’amministrazione non arretrerà di alcun passo. «L’installazione dei dissuasori è uno dei pochi mezzi per limitare l’invasione delle auto in centro storico – dichiara – Nel caso di emergenze, ci sono delle strade alternative, quindi il problema non si pone. Andremo avanti su questa strada».

Carmelo Lombardo

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