Cemento all’Oasi, decisione rinviata Le associazioni: «Una perdita di tempo»

«Tutti i pareri di Comune e Provincia sono stati sfavorevoli quindi il piano, così com’è, è stato bocciato». Sono le parole di Antonio Pavone dell’associazione Italia nostra, tra le quindici firmatarie dell’appello In difesa dell’oasi del Simeto, al termine della conferenza dei servizi che si è tenuta ieri al comune di Catania. Presenti tutte le parti a cominciare dalla provincia regionale di Catania, l’ente con maggiori responsabilità sull’oasi.

Nonostante i pareri negativi di tutti gli enti e «forti perplessità sull’insieme di devastanti ed irrealizzabili opere proposte nel progetto» scrive Renato De Pietro, presidente del circolo catanese di Legambiente, non si è giunti ad una decisione. Non solo un «grande errore» secondo le associazioni di volontariato sociale, ma anche «una inutile perdita di tempo». Insoddisfatti hanno quindi deciso di analizzare la «regolarità della procedura sino ad oggi seguita dal Comune di Catania interessando la magistratura qualora dovessero ravvisarsi irregolarità».

Previsti due grandi alberghi, due campi da golf e un porto turistico, anche se nell’oasi «vivono duecento specie di uccelli, migliaia di volatili che ogni inverno utilizzano le aree umide a sud di Catania come base di rifornimento per i lunghi viaggi verso il nord d’Europa», come spiega Giuseppe Rannisi della Lipu – Lega italiana protezione uccelli, che lo scorso maggio ci ha accompagnato a visitare l’area. Un progetto già definito «uno scempio» dal responsabile delle riserve naturali della provincia di Catania, Gaetano Torrisi e che adesso dovrà essere rivisto. Molti cittadini membri delle associazioni hanno atteso la fine della riunione nel cortile del palazzo comunale «perché è importante mantenere sempre alta l’attenzione» dice Mirko Viola di CittàInsieme.

E insieme a loro anche qualche abitante della zona dell’oasi. Lamentano di pagare tutte le tasse, di aver avviato le pratiche per sanare le loro trentennali abitazioni abusive, ma di non aver ricevuto nessuna informativa riguardante il progetto. «Ci siamo informati da soli», dice Bruno. Tra loro qualcuno sostiene di avere già pagato la sanatoria e di avere quindi «la casa in regola che deve rimanere dov’è».

La sua vicina, però non è d’accordo. Sostiene che quella che hanno pagato negli anni ’80 «era solo una oblazione e non la sanatoria vera e propria». Non sembrano chiare neanche le idee sul progetto. Chi dice che investirà esattamente l’area in cui adesso sorgono le loro abitazioni ed è assolutamente contrario, chi invece afferma che il progetto non li interesserà direttamente e quindi ritiene che «è un bene la riqualificazione dell’area».

 

[Foto di Davide Restivo]

desireemiranda

Recent Posts

L’alluvione ad Altarello e il residence accanto al torrente. «Dieci anni fa 15mila euro di danni, stavolta anche di più»

«Altarello di Riposto, un disastro. Vedere piangere i miei genitori perché tutto ciò che si…

5 ore ago

Belpasso si prepara a festeggiare Santa Lucia

Fede, devozione, tradizione, luce e speranza. Belpasso si prepara a riabbracciare la sua Santa Patrona…

14 ore ago

Aggredì dottoressa al Pronto soccorso perché non voleva aspettare il turno. Condannata una donna a Palermo

Si è concluso con una condanna a sette mesi di reclusione (pena sospesa) il processo…

18 ore ago

Il progetto del ponte sullo Stretto ha avuto parere positivo dalla commissione VIA, Salvini: «Durerà nei secoli»

Parere positivo con integrazioni, nella serata di ieri, sul progetto per la costruzione del ponte sullo…

19 ore ago

Vicenda Ciancio, i fratelli Montana rinunciano al ricorso in appello. «Disgustati da come la città ha seguito il processo»

«Abbiamo deciso di non presentare ricorso in appello contro la sentenza che ha disposto l'assoluzione…

21 ore ago

Blitz Meteora ad Adrano, risolto un caso di lupara bianca. Vittima torturata e decapitata

Sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni La Rosa a fornire i dettagli…

22 ore ago