Sembrava ormai una pratica conclusa quando al 49′ Vincenzo Sarno ha battuto De Brasi, dando al Catania il temporaneo doppio vantaggio. Il crollo finale, invece, è stato figlio di un atteggiamento sin troppo rinunciatario, unito a un’ingenuità commessa proprio dall’uomo con più esperienza in campo ad alti livelli. I rossazzurri tornano a casa con un solo punto e tanti rimpianti: il Catanzaro infatti, con due vittorie nelle ultime due gare, soffierebbe agli uomini di Novellino il quarto posto. Calapai dimostra il suo grande stato di forma, meritandosi la palma di migliore: l’errore finale, invece, condanna Biagianti.
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Luca Calapai – Grande prova del terzino destro rossazzurro, impeccabile in entrambe le fasi. E’ infatti decisivo in occasione del vantaggio griffato Bucolo, grazie al cross scoccato da destra che poi viene capitalizzato dal centrocampista etneo. Quella del numero 26 è una prova completa e convincente: bravo in fase propositiva, con costanti sovrapposizioni e grande corsa a mettere in difficoltà il terzino avversario, preciso quando si tratta di contenere, con chiusure spesso decisive. Giunge ai playoff in grande forma.
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Rosario Bucolo – Partita generosa, quella del mediano rossazzurro, impreziosita da una rete da urlo. Il vantaggio, infatti, arriva dopo otto minuti grazie a una sua conclusione di sinistro al volo su cross di Calapai. Un gesto atletico perfetto, per tempismo e coordinazione. Dopo questo acuto rientra nei ranghi, fornendo la classica prova fatta di contrasti, generosità e tanta corsa. Cala vistosamente nella ripresa assieme a tutta la squadra, rimanendo però uno dei migliori.
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Vincenzo Sarno – Resta spesso nell’ombra, provando qualche ripartenza nel primo tempo e cercando di prendere palla lungo la linea di centrocampo quando la squadra va maggiormente in difficoltà. Il voto positivo lo merita soprattutto per il gol del 2-0: in quel caso il numero 7 del Catania è bravissimo a intuire dove andrà la spizzata di Marotta, incuneandosi tra i due difensori della Cavese e bruciando De Brasi con un sinistro preciso. Serve più continuità, adesso.
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Marco Biagianti – Spesso il Capitano è stato uno dei pochi a salvare la faccia, anche nelle giornate più difficili. Stavolta, però, tocca a lui la poco ambita palma di peggiore in campo. Tutto è legato all’ingenuo fallo da rigore commesso su Nunziante in pieno recupero: il giocatore della Cavese riceve palla in area ma è circondato da avversari. Biagianti, invece, gli frana addosso con irruenza, spingendo l’arbitro a fischiare il rigore decisivo per l’esito della partita. L’errore giunge al culmine di un secondo tempo di sofferenza acuta, col centrocampo etneo collassato a ridosso della difesa. Match da dimenticare subito per il numero 27.
Flop
Christian Llama – Partita da Chi l’ha visto per il giocatore argentino, spostato per l’occasione da interno mancino di centrocampo a esterno d’attacco. L’ex Fiorentina non si fa praticamente mai vedere, trotterellando per il terreno di gioco senza mai rendersi pericoloso: nessuna accelerazione, nessun movimento, nessun cross pericoloso per innescare la prima punta. Esce giustamente a metà partita: la miglior condizione, per lui, è ancora una chimera.
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Francesco Lodi – Dispiace ammetterlo ma, sempre più spesso, ci si accorge delle grandi qualità del vice-capitano rossazzurro soltanto quando si appresta a battere un calcio da fermo. La scarsa mobilità non lo aiuta a fare la differenza in mezzo al campo, soprattutto quando la squadra abbassa notevolmente il proprio raggio d’azione per stare sulla difensiva, come oggi. La luce del Catania, oggi, era completamente spenta.
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