Finisce con l’ormai consueto capannello di calciatori etnei raccolti a cerchio attorno al proprio allenatore-condottiero: il Catania lotta ancora e lo dimostra al termine di quella che è stata una settimana difficilissima da gestire. La disfatta interna col Monopoli di domenica scorsa sembrava l’inizio della fine: il gruppo, con in testa il suo tecnico, ha però dimostrato con i fatti di non aver mollato, regalando ai propri tifosi un successo che conta ancor più dei tre punti che issano la squadra all’ottavo posto in classifica. Si tratta infatti di una vittoria che smentisce il timore circolato tra i tifosi e gli addetti ai lavori di un crollo psico-fisico. Tutte paure da scacciare. La squadra è viva e ha bene in testa la dimensione che sta vivendo e il traguardo da rincorrere: quello di una salvezza rapida e tranquilla.
Lucarelli rilancia un 4-2-3-1 che vede un attacco mobile. Mazzarani è il riferimento centrale, con Barisic e Biondi che agiscono a destra e sinistra per dare profondità, mentre a Curcio tocca il compito di ispirare e collegare i reparti. I ritmi iniziali sono bassi. La Cavese tiene il pallino del gioco, seppur in maniera sterile: il canovaccio del Catania, invece, è quello di sorprendere i blufoncé sfruttando in ripartenza la velocità di molti dei suoi interpreti offensivi. Dopo venti minuti di studio il primo vero squillo è rossazzurro e arriva al ventesimo: la difesa locale sbanda su un lancio dalle retrovie, Biondi salta in uscita Bisogno e centra il palo da posizione defilata, col pallone che torna nelle mani del portiere. Tanta sfortuna per il giovane talento etneo e importante campanello d’allarme per i campani.
Il Catania c’è: è concreto, anche se non bello e, dopo un’astinenza di tre partite e mezzo, trova il gol nel finale di tempo. Tutto ruota attorno a due contatti in area: al 38′ Nunziante cade dopo un contrasto con Curcio, ma l’arbitro lascia correre. Due minuti dopo, però, il direttore di gara è di diverso parere quando dalla parte opposta Biondi entra in area da sinistra e compie una piroetta su Matino che lo stende per non lasciarlo andar via. Stavolta Longo di Paola indica con decisione il dischetto, tra le feroci polemiche dei locali: si presenta Mazzarani che, con grande freddezza, spiazza Bisogno con un preciso interno destro.
Nella ripresa Lucarelli tira fuori dalla mischia l’evanescente Curcio, per dare spazio a Esposito: rossazzurri che si schierano quindi con il 3-5-2. L’intento, chiaro, è quello di blindare la difesa, tarpando le ali a una Cavese che continua ad essere sterile, nonostante l’attacco a quattro con gli ingressi di Di Roberto e del temuto ex Russotto. Furlan continua a rimanere inoperoso, grazie alla farraginosa manovra dei padroni di casa e a una fase difensiva mai così impeccabile da parte degli etnei. L’unica conclusione nello specchio di tutto il secondo tempo porta la firma di Barisic: tiro centrale. C’è spazio per il gradito ritorno in campo di Welbeck e per l’esordio della punta Beleck che, nel finale, arretra a dar manforte ai compagni.
La costante pressione dei padroni di casa continua a non avere sbocchi, fino al triplice fischio finale: Catania torna a far festa e, in attesa di un trittico di sfide da brividi con Reggina e Ternana (Coppa Italia giovedì prossimo e campionato), incamera tre punti di importanza capitale. Tre passi in meno rispetto a quello che gioco-forza diventa il nuovo obiettivo: la salvezza sul campo, prima che un possibile passaggio di proprietà vada a garantire e tutelare anche la sopravvivenza della società e di una matricola storica da preservare.
Il tabellino:
Cavese-Catania 0-1
Marcatori: 44′ Mazzarani (rig.)
Cavese (4-4-2): 15 Bisogno; 28 Nunziante (82′ Badan), 26 Matino, 24 Marzorati, 38 Ricchi (57′ Di Roberto); 25 Spaltro, 21 Matera (82′ Bulevardi), 5 Lulli (57′ Castagna), 11 Sainz Maza; 29 Cesaretti (57′ Russotto), 18 Germinale. Allenatore: Campilongo.
Catania (4-2-3-1): 1 Furlan; 26 Calapai, 3 Mbende, 5 Silvestri, 20 Pinto; 4 Vicente (85′ Welbeck), 16 Salandria (77′ Biagianti); 21 Biondi (72′ Manneh), 10 Curcio (46′ Esposito), 32 Mazzarani (72′ Beleck); 17 Barisic. Allenatore: Lucarelli.
Arbitro: Federico Longo, sezione di Paola.
Note: ammoniti Marzorati e Russotto (Cavese), Pinto, Calapai e Furlan (Catania). 4′ di recupero.
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