Cronaca

Catania, alla Villa Bellini azione del consultorio sgomberato: «Il sindaco si rifiuta di incontrarci»

«Meno installazioni, più consultori». Stamattina alla Villa Bellini di Catania azione simbolica del Consultorio Mi Cuerpo es Mio e dello Studentato 95100. Le due realtà – sgomberate lo scorso dicembre dalle forze dell’ordine – hanno portato nel Piazzale delle Carrozze degli striscioni con la scritta Meno installazione, più consultori. In quell’area la giunta guidata dal sindaco Enrico Trantino vuole realizzare un’arena per gli spettacoli estivi. «Vogliamo mandare un messaggio chiaro all’amministrazione – dice un’attivista del consultorio – Non sono più installazioni di telecamere, più controlli o mega-progetti che rendono gli spazi sicuri e attraversabili. Nonostante lo stupro di gruppo avvenuto proprio qui appena un mese fa – continua l’attivista – il sindaco ha altre priorità per questi spazi ed è evidente che il contrasto alla violenza di genere non è tra queste. Peccato che la realtà invece mostri chiaro e tondo che sono necessari spazi di educazione e di prevenzione».

Dallo sgombero del 5 dicembre «sono state numerose le manifestazioni e le iniziative di solidarietà, che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone». Due gli incontri con Trantino, che secondo le due realtà non hanno visto l’amministrazione farsi realmente carico degli impegni presi. «Il sindaco ha detto che non esiste alcuna emergenza e necessità di avere spazi come il Consultorio e lo Studentato – dice Lara Torrisi, attivista di Mi Cuerpo es Mio – Nonostante la realtà degli ultimi mesi parli chiaramente e in direzione opposta. Catania – continua Torrisi – ha dimostrato invece che l’urgenza esiste ed è per questo che abbiamo aperto nelle ultime settimane uno sportello contro le molestie, abbiamo organizzato incontri nelle scuole e aperto nuovi spazi di ascolto e supporto in diversi quartieri della città».

Secondo il Consultorio e lo Studentato, «si chiude il periodo di dialogo con l’amministrazione» per trovare una soluzione alla riapertura dei locali sgomberati. «Il sindaco si rifiuta di incontrarci per darci una risposta concreta – dice Torrisi – ma questa è già una sua risposta: evidentemente non esiste alcuna intenzione di proseguire e di considerare la violenza di genere un’urgenza, anzi si arriva addirittura a sminuire il problema». Nel frattempo le due realtà hanno «creato un comitato di associazioni costituito da tutte le realtà e le persone che hanno attraversato gli spazi del Consultorio e dello Studentato in questi anni e che ci hanno sostenuto sin dal primo momento. Il comitato – conclude l’attivista – è la dimostrazione ancora una volta che esiste la volontà da parte della città di riaprire l’edificio e di riconsegnarlo al territorio».

Redazione

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