Il Catania vola, tornando alla vittoria tra le mura amiche e mostrando progressi costanti a livello di tenuta fisica e mentale. La vittoria di oggi pomeriggio contro la Vibonese consente agli etnei di scalare una posizione in classifica, rafforzando sempre più la presenza in zona play-off. Eroe di giornata è un Giovanni Pinto in grande spolvero sulla fascia sinistra, di cui è sempre più padrone. Bene anche gli autori dei gol Curcio e Mazzarani. Capanni e Di Molfetta, invece, hanno faticato più del previsto: Beleck, infine, denuncia ancora importanti ritardi di condizione. Ecco i top e flop di giornata.
Top
Giovanni Pinto – La palma di uomo partita spetta, per la prima volta in stagione, al terzino sinistro prelevato la scorsa estate dal Parma. Sono state tante le critiche rivolte a questo giocatore nell’arco del campionato: la sua crescita, nelle ultime settimane, è stata però esponenziale. Grande merito anche a Cristiano Lucarelli, capace di motivare e dare sicurezza a un calciatore che, dopo un inizio promettente, si era perso. La sua gara di oggi è da dieci in pagella. Attaccante aggiunto durante tutta la gara, è lui a dare il via all’azione che porta poi al rigore dell’1-0. Sulla rete del definitivo 2-1, poi, la sua cavalcata lungo tutta la fascia, unita a un cross basso e preciso, è da applausi. Energia, corsa e precisione: il Catania celebra il nuovo Giovanni Pinto.
Top
Alessio Curcio – Prova superata per il numero 10 del Catania. L’inizio di gara è folgorante, sulla falsa riga della eccellente prestazione di mercoledì scorso col Picerno. L’attaccante è infatti bravo dopo due minuti ad avventarsi su una respinta del portiere, venendo atterrato in area e spingendo l’arbitro a indicare il dischetto: Curcio si presenta e, ancora una volta, spiazza il portiere con freddezza. Nel corso di tutta la prima frazione, poi, l’ex Vicenza è bravo nell’interpretare a modo suo il ruolo di punta centrale, provando a fare salire la squadra grazie alle sue abilità tecniche. Cala alla distanza, anche per una condizione fisica non ancora perfetta: la sua partita, però, è più che buona.
Top
Andrea Mazzarani – La redenzione del numero 32, a distanza di una settimana dal rigore sbagliato contro la Ternana, può dirsi completata. Il suo ingresso arriva a circa venti minuti dalla fine ed è subito positivo: piazzato sulla sinistra, Mazzarani dà subito battaglia, facendo salire la squadra e mettendo in ansia i difensori avversari. L’apoteosi giunge poi a una manciata di secondi dal 90′: sulla volata a sinistra di Pinto, Mazza è bravo a inserirsi in area e battere Greco con un preciso piatto destro, regalando al Catania tre punti di platino. La sua esultanza sfrenata sotto la curva è simbolo di attaccamento e appartenenza: un giocatore della sua esperienza, soprattutto da subentrante, può essere spesso devastante.
Flop
Gabriele Capanni – Il classe 2000 scuola Milan, stavolta, fa un passo indietro rispetto alla convincente gara infrasettimanale giocata col Picerno. L’inizio è promettente, ma stavolta il numero 7 non riesce a fare la differenza, sbagliando molte giocate. Poco preciso in fase di suggerimento ai compagni, l’ala destra non è neanche lucida quando si tratta di puntare l’uomo e andare sul fondo. Tante imprecisioni e palle perse che, inevitabilmente, contribuiscono alle difficoltà riscontrate dalla squadra in un primo tempo che ha visto prevalere gli ospiti. Non è un caso che nella ripresa Lucarelli decida di cambiarlo.
Flop
Davide Di Molfetta – Discorso simile a quello già scritto per Capanni. Il numero 8 degli etnei inizia bene, entrando anche nell’azione che porta all’atterramento di Curcio in area e al calcio di rigore. Al 10′ un suo tiro-cross, insidioso, mette in difficoltà il portiere ospite Greco. Le sue grandi azioni, però, finiscono lì. Complice anche una certa dose di stanchezza, l’ex Piacenza scompare gradualmente dal campo, perdendo in maniera costante i duelli con i difensori della Vibonese e non riuscendo più a fare la differenza. Anche lui viene sacrificato da Lucarelli a inizio ripresa.
Flop
Steve Beleck – Non sono bastati 35′ al gigante ex Rieti per fare la differenza. Gettato nella mischia da Lucarelli per fare salire la squadra e impegnare maggiormente i difensori calabresi, il gigante camerunese riesce solo in parte nel compito. Perde troppi duelli di testa, non riesce mai a essere pericoloso in fase offensiva e perde spesso dei tempi di gioco preziosi sia per provare delle conclusioni in porta che per smistare palloni ai compagni. La sua lentezza è legata anche a una condizione fisica ancora precaria: al momento, però, l’impressione di un calciatore in difficoltà e indietro rispetto ai compagni rimane in maniera evidente. La speranza è che riesca a sbloccarsi presto, in attesa del rientro di Davis Curiale.
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