Definirlo un super derby non è una esagerazione: Catania e Siracusa si sfideranno domani sul prato del vecchio stadio Cibali e lo faranno partendo da posizioni di vertice. I rossazzurri, fermi da due settimane dopo la sonora scoppola di Monopoli e il turno di riposo, sono ancora secondi in classifica a quota 49, a sette lunghezze di distanza dal Lecce e con due risicati punti di vantaggio sull’arrembante Trapani di quest’ultimo periodo. Il Siracusa invece è quarto, con 42 punti e tre vittorie conquistate nelle ultime cinque partite. La rivalità tra squadre e tifoserie, storica, ha avuto modo di infiammarsi in questi giorni, col botta e risposta tra l’amministratore delegato rossazzurro Pietro Lo Monaco e il presidente degli aretusei Gaetano Cutrufo.
La querelle è cominciata subito dopo la vittoria del Siracusa sul Monopoli, lo scorso 25 febbraio, con Cutrufo che nel post partita ha avuto modo di dichiarare: «Sabato c’è la partita con il Catania. Voglio vincere al Massimino, con un gol decisivo di Tino Parisi». La risposta di Lo Monaco non si è fatta attendere, ed è arrivata durante un’intervista concessa al quotidiano La Sicilia: «Cutrufo si è ricordato del Siracusa come sempre quando giochiamo contro. Farebbe i salti mortali per vincere con noi. Quando nella scorsa stagione giocammo contro gli aretusei – ha precisato Lo Monaco – fu Parisi (all’epoca calciatore del Catania, ndr) che pure indirettamente permise al Siracusa di vincere la partita». Il chiaro riferimento è alla partita non impeccabile disputata in quell’occasione dal terzino ex rossazzurro.
La controreplica di Cutrufo è stata affidata a un duro comunicato stampa: «Chi non riesce a stare zitto, evidentemente, è Lo Monaco che come sempre – esordisce il massimo dirigente azzurro – non perde occasione per usare toni sferzanti e sgradevoli e questa volta anche sconclusionati. Mi auguro che segni Parisi? Sì, lo confermo. Perché è un ragazzo d’oro, che non meritava un simile trattamento e che merita invece una sua piccola e personale rivincita. E magari ne facciamo due – rincara la dose Cutrufo – e un altro lo sigla Calil (svincolato, ex Catania, e acquistato dal Siracusa in settimana, ndr). Chi può dirlo?». Al di là delle ormai classiche schermaglie tra i due dirigenti, Catania-Siracusa sarà una partita di alto livello, come ha confermato l’allenatore rossazzurro Lucarelli in conferenza stampa: «Se io guido una Ferrari, Paolo Bianco (l’allenatore avversario) ha una Porsche: il Siracusa ha mantenuto l’intelaiatura dello scorso anno, rafforzando la rosa».
I precedenti sorridono al Catania: gli etnei hanno vinto al Massimino in ben 13 occasioni su 18, con quattro pareggi e una sola vittoria aretusea, l’1-4 della stagione 1990-1991. Sono 30 i gol segnati dai rossazzurri, mentre gli ospiti sono andati in rete in 14 occasioni. Nella passata stagione gli etnei hanno vinto 3-1, con le reti di Mazzarani, Di Grazia e Gil e il gol ospite di Scardina. Sorrisi in casa rossazzurra, per il rientro in gruppo di Curiale, Fornito e Tedeschi: Rossetti e Russotto hanno svolto programmi di lavoro individualizzati, mentre proseguono le terapie per Caccavallo. Ancora stretto riserbo sul modulo utilizzabile in casa Catania: probabile che si viri sul 3-5-2, in un momento in cui più che mai urge ritrovare solidità e certezze. Ciò che conta però è altro, come ha specificato Lucarelli: «Non sarà una questione di formazioni e schemi, ma bisognerà rivendicare la nostra mascolinità. Devono emergere qualità che, dopo la sconfitta di Monopoli, devono avere la priorità su qualsiasi discorso di natura tecnica e tattica».
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