C’era una volta, non lontano da Catania, un’area talmente ricca di imprese all’avanguardia tecnologica da essere ribattezzata Etna Valley, sulla scia della californiana Silicon Valley. Un sogno divenuto realtà, grazie al genio di un uomo, che trasformo un ramo secco dell’Iri in una delle prime aziende hi-tech. Quell’uomo si chiama Pasquale Pistorio. L’azienda, nel tempo, intrecciò il suo cammino con la multinazionale Stm-Microelectronic, leader nella produzione di microchip.
Intanto, tutt’intorno, grazie anche all’impulso dell’Università, un fiorire di società altamente specializzate.
Di questo sogno, oggi resta quasi niente. Molte società straniere, intorno alle quali si generava un indotto importante, hanno lasciato l’Etna Valley, altre chiudono, il resto annaspa. Sono anni che dall’Etna Vally arrivano segnali d’allarme. Ma niente. I Governi regionali non hanno mai preso sul serio il settore della tecnologia come driver dell’economia. Un peccato.
Oggi a rischio c’è anche il sito siciliano della Stm. Rischio ancora più concreto dinnanzi alla volontà del Governo Letta di dismettere le quote che detiene attraverso il tesoro. La stessa cosa sta avvenendo a Carini, in provincia di Palermo, con la Ansaldo Breda.
I dipendenti del colosso del microchip stamattina hanno proclamato lo sciopero.
“Al governo regionale – dice Ferruccio Donato, responsabile per l’industria nella segreteria regionale Cgil – chiediamo di non sottovalutare l’enorme opportunita’ che si presenta per il rilancio della microelettronica in Sicilia, in virtu’ del fatto che l’Ue ha deciso di investire in questo settore 100 miliardi che si stima possano creare negli stati membri nuovi 250 mila posti di lavoro. Se la Regione e il governo nazionale non si attiveranno e’ certo che questa opportunita’ andra’ sprecata”.
E ancora: “Mentre l’Ue investe nel settore, il Governo Letta vende azioni”. Non solo: “Il Governo Crocetta non si e’ presentato all’ultimo incontro al Mise. E’ una situazione inaccettabile – aggiunge – Crocetta per primo deve acquisire consapevolezza delle opportunita’ sul tappeto e stimolare il governo nazionale ad agire affinche’ attraverso le misure europee il sito catanese della microelettronica venga rilanciato, creando nuove opportunita’ di lavoro”.
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