Catania-Ragusa, il governo nazionale rinvia ancora Conte chiede altri 7 giorni per la trattativa con Sarc

«Presidente Musumeci, le do la mia parola che la prossima settimana ci sarà una nuova riunione del Cipe per procedere con l’autostrada Ragusa-Catania». Parola del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

L’attesa riunione del Cipe di stamattina si è risolta con un altro rinvio. L’ennesimo, anche se a stretto giro. Lungo l’elenco delle infrastrutture all’ordine del giorno del comitato, «ma la Catania-Ragusa è quella che ha preso più tempo di tutti, dieci minuti», precisa il sindaco del capoluogo ibleo, Giuseppe Cassì, presente all’incontro. La delegazione siciliana era guidata dal presidente della Regione Nello Musumeci. Insieme a lui gli assessori Marco Falcone e Ruggero Razza. Dall’altra parte del tavolo il gotha del governo nazionale: il premier Conte, i ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli. 

Ci si aspettava di sapere l’esito della trattativa con la Sarc, il privato titolare della concessione per progettare, realizzare e gestire la Catania-Ragusa. Un’impostazione, quella del project financing (opera da fare metà con soldi pubblici e metà con fondi privati), che però non sta bene al governo gialloverde. Toninelli da alcuni mesi ha indicato la nuova via: realizzarla interamente con fondi pubblici. Evitando così agli utenti di dover pagare un pedaggio di dieci euro per tratta, come invece è previsto dal progetto privato. 

Per farlo serve trovare un accordo con la Sarc e da settimane ci sarebbe una delicatissima trattativa in corso che rischia di costare moltissimo allo Stato. Ma chi si aspettava risposte da oggi è rimasto deluso. «Prendo atto – ha commentato Musumeci – dell’impegno formale assunto dal capo del governo. Ma resto diffidente sul celere e positivo epilogo di questa allucinante vicenda. La prossima settimana saremo di nuovo al Cipe e valuteremo quanto l’impegno del premier si tradurrà in azioni concrete. In ogni caso, affidare l’opera all’Anas ci sembra la scelta meno rapida. Vedremo nei prossimi giorni ma non daremo tregua!». Parole più dure sono invece riservate al ministro Toninelli: «Prende tempo e non riesce a dare alcuna risposta. Viene in Sicilia solo per fare bassa cucina politica, continua a provocare e a insultare il governo regionale, non s’è ancora rassegnato alla sconfitta in Regione. Nessuno gli ha spiegato che la competenza sulle strade ce l’ha lui. Strade che sono in uno stato di assoluto abbandono». 

Il governo nazionale ha preso ancora tempo, rinviando al prossimo Cipe tra martedì e mercoledì prossimo. A supporto delle rassicurazioni di Conte sono arrivate anche quelle del ministro dell’Economia Giovanni Tria che ha annunciato l’impegno del suo dicastero a prendersi carico dell’intero sforzo economico. Ma al momento non esistono indicazioni chiare su quali saranno le fonti di finanziamento a cui attingere per coprire interamente gli 800 milioni di euro necessari. 

«Il ministro Toninelli – ricostruisce il sindaco di Ragusa, Cassì – ha parlato di una trattativa serrata per cui è ottimista. Riferisce di una soluzione, positiva o negativa che sia, che arriva a stretto giro. Io prendo atto del sereno ottimismo che si respirava oggi, ma – conclude – finché non c’è il risultato non dico niente».

Salvo Catalano

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