Parcometri vandalizzati e resi inutilizzabili. Alcuni giorni fa a Catania diversi parcometri sono stati gravemente danneggiati e al momento sono fuori uso. «Abbiamo sporto regolare denuncia e aspettiamo risposte dalle autorità», dice a MeridioNews Giacomo Bellavia, presidente di Amts, l’azienda municipalizzata che a Catania si occupa della gestione degli autobus urbani e della sosta. Bellavia dice al nostro giornale che i danneggiamenti sono avvenuti «tra Natale e Capodanno» e che non è ancora chiaro se si tratti di semplici atti di vandalismo o di danneggiamenti legati a tentativi di furto, ma spiega che «chiaramente per quanto ci riguarda il problema è il danno creato, perché prima di ripristinare i parcometri dobbiamo sostituire dei pezzi, quindi è certamente un danno per l’utenza e per l’azienda».
Bellavia aggiunge che «Amts sta lavorando per ripristinarli nel più breve tempo possibile e ovviamente auspichiamo che le forze di polizia e tutte le autorità preposte possano capire se alle spalle c’è un’organizzazione o se si tratta di episodi sporadici, legati a qualche atto di vandalismo o di microcriminalità. Questo purtroppo non sono in grado di dirlo». Questo tipo di danneggiamenti contro alcuni parcometri di Catania sono abbastanza una novità e non si ricordano precedenti simili; Bellavia dice al nostro giornale che «alcuni anni fa alcuni parcometri sono stati fatti esplodere e qualcuno è stato vandalizzato, ma è da tanti anni che non c’erano episodi del genere». Danneggiamenti che non sono avvenuti solo in un quartiere o in una zona di Catania, ma «un po’ in tutta la città e sono stati diversi i parcometri oggetto di attenzione», dice il presidente di Amts.
Come si legge negli avvisi affissi da Amts sui parcometri danneggiati, l’azienda invita le persone, «durante il periodo di tempo necessario per i ripristini, a utilizzare gli altri metodi di pagamento disponibili (tramite app per smartphone o presso tabacchini)». «Mi rendo conto – aggiunge Bellavia – che molti ovviamente preferiscono il parcometro, parliamo di almeno il 40 per cento dell’utenza. Sicuramente ci vuole qualche giorno per far arrivare dei pezzi sostitutivi, montarli e quant’altro. Spero che ci siano delle indagini – conclude il presidente di Amts – anche perché si tratta di un fenomeno di impatto sociale».
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