La rabbia per la sconfitta di misura patita a Trapani non è ovviamente ancora passata. L’eurogol di Giacomo Tulli che ha deciso il match del Provinciale, unito alle numerose occasioni da rete sprecate da Davis Curiale e compagni gridano vendetta: un sentimento che può diventare utile soltanto se trasformato in furia agonistica e voglia di vincere. Questo il senso delle parole del mister rossazzurro Andrea Sottil che, ieri pomeriggio, ha incontrato i giornalisti a Torre del Grifo. Guai a sottovalutare l’impegno con una Paganese che, pur essendo in fondo alla classifica con soli nove punti in saccoccia, venderà cara la pelle al Massimino.
«È una partita da vincere, rispettando però una Paganese che metterà in campo il massimo delle sue potenzialità. Dobbiamo essere concentrati – afferma Sottil – determinati e cattivi. Abbiamo l’obbligo di ripartire immediatamente e fare nostro questo incontro. Non esistono i match facili: abbiamo grande rispetto dei nostri avversari, ma anche la consapevolezza di ciò che va fatto. La Paganese – continua il tecnico etneo – ha molta fisicità lì davanti, sarà un avversario bello tosto: conosco il loro ambiente, ho allenato lì. Noi però sappiamo quali sono i loro punti deboli, dobbiamo colpirli e seguire ciò che abbiamo preparato».
Il discorso non può che cadere, poi, su una classifica in cui la vetta è sempre più lontana. Sono dieci i punti di distacco tra il Catania – quarto – e la Juve Stabia capolista. «Sappiamo bene che loro hanno un vantaggio importante. A Trapani abbiamo giocato un’ottima partita: sono i ko contro Siracusa e Bisceglie che avremmo dovuto evitare, le gare che dovevano portarci più punti. Bisogna spingere – conferma Sottil – partita dopo partita, facendo più punti possibile. Il Catanzaro riposa, possiamo provare a scalare posizioni». Crederci fino in fondo: questo è il mantra dell’allenatore dei rossazzurri che, visto un percorso ancora lungo, non vuole arrendersi.
Mai dire mai, con la convinzione che serva più precisione e cattiveria sotto porta. «Potrei farvi tanti esempi di squadre che non hanno vinto il campionato, pur avendo avuto un vantaggio importante. Tutto il collettivo – sentenzia Sottil – deve essere più padrone delle proprie potenzialità e delle situazioni individuali. È il singolo a fare il colpo vincente: abbiamo attaccanti forti, da loro pretendo una maggior padronanza della situazione sotto porta». Non è da escludersi, in tal senso, un turn-over ragionato che lanci quegli elementi più freschi, al termine di una settimana che ha visto la squadra scendere in campo già in due occasioni.
Potrebbe, dunque, rifiatare Matteo Di Piazza, con Curiale e Alessandro Marotta terminali offensivi di un 4-3-1-2 che vedrebbe Lodi ancora nelle vesti di ispiratore dietro le due punte. In mezzo al campo reclama spazio Federico Angiulli, partito dalla panchina contro Casertana e Trapani. Meno facili i cambi in difesa, considerando le condizioni fisiche non perfette di Lorenzo Valeau e Giovanni Marchese: si va verso la conferma del quartetto composto da Luca Calapai, Ramzi Aya, Tommaso Silvestri e Joel Baraye. Dall’altra parte, attenzione all’esperienza e ai piedi buoni di Francesco Scarpa, 39 anni e non sentirli: toccherà a lui provare a innescare la coppia formata da Giacomo Parigi e Luca Di Renzo. Contro una Paganese sull’orlo del baratro, il Catania è chiamato più che mai a vincere e convincere.
Probabili formazioni:
Catania (4-3-1-2): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Baraye; Angiulli, Bucolo, Carriero; Lodi; Curiale, Marotta. Allenatore: Sottil
Paganese (4-3-1-2): Galli; Tazza, Piana, Dellafiore, Perri (Della Corte); Carotenuto, Capece, Nacci; Scarpa; Parigi, Di Renzo. Allenatore: De Sanzo
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