Spazio ai freddi numeri, come sempre. Catania e Sicula Leonzio, questa sera in campo al vecchio stadio Cibali nella gara valida per la decima giornata del campionato di Serie C, hanno incrociato i loro destini sul terreno di gioco del capoluogo etneo solamente quattro volte: tre vittorie rossazzurre e un pareggio. L’unico precedente in campionato risale addirittura all’ottobre del 1994, quando in Serie D – che all’epoca si chiamava Cnd – i ragazzi guidati da Giuseppe Mosti riuscirono a imporsi con un 3 a 1 in una stagione che poi culminò con la promozione in Serie C2. Il ricordo più fresco, ovviamente, risale a questa estate: in una afosa sera d’agosto, il battesimo del Catania di Lucarelli in Coppa Italia è avvenuto proprio con gli uomini dell’ex Rigoli, in un derby pirotecnico. La Sicula Leonzio sorprende i rossazzurri portandosi addirittura sul 2-0: reti del catanese Arcidiacono nel primo tempo e di Bollino al 63′. Lucarelli non si scompone, mettendo mano alla panchina e rivoltando la squadra come un calzino: la rimonta porta la firma di Davis Curiale, Demiro Pozzebon (ora a Trieste) e del folletto Andrea Russotto.
Proprio il precedente di un paio di mesi fa deve mettere in guardia gli uomini di Lucarelli dal fatto che in Serie C, nonostante il gap tecnico tra le due rose, non esistono partite facili. Il Catania arriva alla partita con il vento in poppa: secondo posto in classifica a quota 19 punti, con sei vittorie consecutive arrivate senza prendere neanche un gol. I bianconeri di Lentini, invece, faticano un po’ di più: 1 vittoria, 3 pari e 3 sconfitte per la banda di Pino Rigoli che ha come attenuante quella di aver giocato solo sette partite (turno di riposo più rinvio della gara col Catanzaro), affrontando anche un calendario complicato (Virtus Francavilla, Lecce, Matera e Monopoli, tra le altre).
Attenzione quindi a considerare la gara di stasera come dal pronostico chiuso: lo ha ricordato anche Davis Curiale, intervenuto ieri in conferenza stampa a Torre del Grifo. «Vincere per noi è sempre complicato, perché ogni squadra ci vuole fermare. Manca ancora tanto al nostro obiettivo, ma non siamo sazi e non vogliamo certo accontentarci. La Sicula è squadra di cui aver timore, in Coppa Italia ci ha messo in difficoltà: il Catania ha più qualità di loro, ma non dobbiamo sbagliar nulla e soprattutto bisogna essere concentrati fino al 95’».
Concentrazione fino agli istanti finali dunque, unita alla volontà di non poter sottovalutare nessun avversario. Ripa si sofferma anche sulla formazione: «quando gioco in coppia con Russotto faccio la punta centrale, con Ripa invece ho la possibilità di fare più movimento, svariando sul fronte d’attacco». Proprio il reparto offensivo è quello in cui, forse, esistono più ballottaggi: Lucarelli non si discosterà dal suo 3-5-2, con gli intoccabili Aya, Tedeschi e Bogdan dietro, Marchese esterno a sinistra e Semenzato (in ballottaggio con Esposito) a destra. Ci si attende la conferma di Mazzarani in mediana, al posto di Caccetta, con Biagianti e Lodi. In avanti, Curiale e Russotto sembrano favoriti su Ripa e Di Grazia. L’ex Pino Rigoli dovrebbe invece presentarsi al Massimino con l’ormai classico 4-3-1-2: coppia di attaccanti “leggera” formata da Arcidiacono e Bollino, mentre la mezzapunta Marano andrà a infastidire Lodi in fase di costruzione.
Stasera al Massimino è previsto un gran pubblico: degna cornice per la prima assoluta in terza serie tra Catania e Leonzio, partita impreziosita dai tanti ex tra campo e scrivania. Si inizia con l’allenatore Pino Rigoli, proseguendo col terzino Andrea De Rossi e il centrocampista Andrea D’Amico. Molti poi i catanesi: dall’attaccante Pietro Arcidiacono a Walter Cozza, passando ovviamente per il presidente Giuseppe Leonardi che, nel pre partita, ha dichiarato: «vinca il migliore, da catanese è bello entrare al Massimino dalla porta principale». Comunque vada, ci sono tutti gli ingredienti per una bella festa di sport.
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