Un reportage fotografico a più mani su Catania. C’è chi ha immortalato largo Paisello, chi il palazzo delle Poste di viale Africa, chi piazza Santa Maria di Gesù, qualcuno anche il portone chiuso dell’ex centro popolare occupato Experia di via Plebiscito. Tutti avevano un obiettivo: fermare in uno scatto una città abbandonata, degradata, reinventata. Usando uno smartphone e l’applicazione fotografica Instagram. Le cento foto che compongono la mostra #SpaziozeroCT, che sarà inaugurata al cortile Platamone di via Vittorio Emanuele, oggi alle 18.30, sono i pezzi di un puzzle che racconta il capoluogo etneo visto dalla strada.
«#SpaziozeroCt è nata dalla partnership tra la comunità degli Instagramers etnei, Zero architetti e lo studio di designer di eventi Diverso», spiega Rocco Rossitto di Igers Catania. «L’idea continua Rocco l’hanno avuta Roberto Forte e Andrea Guardo di Zero architetti: volevano fare una ricognizione della città, scoprire gli spazi negati attraverso la lente d’ingrandimento delle persone normali, che camminano per la strada e si lasciano catturare da alcune immagini». Delle 330 immagini arrivate, ne sono state selezionate meno di un terzo, «tra queste ne verrà selezionata una, la più simbolica».
Una giuria deciderà qual è la migliore descrizione di Catania: se piazza Carlo Alberto trasformata in un campo da calcio con le porte fatte coi cassonetti della spazzatura, oppure le piste ciclabili adibite a parcheggio, o anche il tondicello della Playa che diventa il pascolo per un cavallo. «Non avevamo alcuna pretesa, ma il risultato è stato fotogiornalistico», conclude Rocco Rossitto.
La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Catania e di Inarch Sicilia, sarà visitabile per tre giorni. L’ultimo dei quali, il 30 giugno, accoglierà anche i lavori di alcuni fotografi professionisti, tra i quali Antonio Parrinello, Fabrizio Villa, Natale De Fino e Corrado Lorenzo Vasquez.
[Foto di gipomontesanto]
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