«Ciò che è avvenuto è umanamente inaccettabile: siamo cittadini e cittadine, persone che pagano regolarmente il costo dell’energia elettrica e caramente la gestione della rete, e non possiamo subire fatti del genere». Da giorni diverse area della città di Catania sono rimaste senza luce e senza acqua corrente. Una situazione che, per ammissione della stessa Sidra – la società che si occupa del servizio idrico integrato nell’area metropolitana – si tratta di una situazione che potrebbe ancora protrarsi insieme all’ondata anomala di calore. Il sindaco Enrico Trantino ha richiesto un tavolo di gestione della crisi e l’incontro in prefettura era stato fissato per le 13.30 di oggi. Intanto, alcuni residenti dei quartieri di Cibali, Nesima e viale Mario Rapisardi hanno lanciato una petizione online su Change.org (che è possibile firmare a questo link) indirizzata al gestore della rete elettrica, al gestore della rete idrica, alle autorità competenti e alle istituzioni locali.
Una situazione che ha costretto diversi cittadini a non potere utilizzare frigoriferi, condizionatori, che non ha permesso di ricaricare il cellulare o alimentare il computer (strumenti spesso usati anche per lavorare). E c’è da considerare anche l’aspetto di non ha potuto e non può ancora usare dispositivi medici o farmaci che devono stare a una certa temperatura. «Le persone – si legge nella petizione dei residenti etnei – stanno soffrendo conseguenze mai provate, e chi è fragile sta rischiando moltissimo per la propria salute». Una situazione che ha subito riportato alla mente le scene del 2003: l’anno in cui l’Italia intera è rimasta al buio. La differenza, però, «è che qui si sapeva già che questa interruzione sarebbe potuta avvenire: infatti – continuano i cittadini – la giustificazione che è stata data, come al solito, colpevolizza chi è utente, sostenendo che la rete non ha retto a causa di consumi eccezionali. Questa tesi è inaccettabile: la rete deve poter reggere proprio questi carichi massimi, frutto dei bisogni di chi abita le città sempre più calde; altrimenti la rete è inefficiente».
Ed è alla luce di queste considerazioni che i cittadini catanesi richiedono «l’immediato riallaccio della corrente elettrica, costi quel che costi al gestore, che già di suo incassa somme rilevanti per quella gestione; l’impegno che fatti del genere non avvengano mai più e una spiegazione chiara e accessibile di cosa sia successo, di cosa sia stato fatto e in che tempi, e di chi sia la responsabilità». Richieste che i residenti chiedono a tutti di sottoscrivere perché «non possiamo accettare che fatti del genere diventino normalità: la normalità è disporre di servizi e diritti regolarmente, non di subire disservizi e discriminazioni».
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