Catania, gioia di rigore: F. Andria battuta 1-0 Lodi al 90esimo firma la terza vittoria di fila

Il Catania non incanta, gioca col cuore e riesce ad avere la meglio su una coriacea Fidelis Andria soltanto allo scoccare del 90′, grazie a un rigore calciato con freddezza e precisione da Francesco Lodi. Gli etnei ottengono un successo prezioso, il terzo consecutivo, non brillando come nelle partite contro Lecce e Virtus Francavilla. Imbrigliati dall’Andria per quasi tutta la partita, hanno faticato a trovare sbocchi, riuscendo a rendersi più pericolosi con gli ingressi di Ripa e Di Grazia nella ripresa: la classifica, però, sorride finalmente ai rossazzurri che possono affrontare la trasferta di Cosenza con più serenità.

Le squadre si affrontano con moduli speculari. Per il Catania classico 3-5-2, con Bogdan preferito ancora a Blondett in difesa, Marchese e Semenzato confermati sugli esterni e il duo Curiale-Russotto in avanti: Lodi come sempre in cabina di regia, spalleggiato dagli incursori Biagianti e Caccetta. La Fidelis Andria che scende in campo al Massimino è camaleontica: 5-3-2 in fase di non possesso, con gli esterni De Giorgi e Curcio molto bassi a supportare i difensori Tiritiello, Allegrini e Rada, mentre a centrocampo Matera è chiamato a organizzare il gioco, cercando di innescare gli attaccanti Scaringella e Minicucci. Catania aggressivo all’inizio, spinto dall’urlo dei 10.000 del Massimino: al 9’ è Curiale a impegnare Maurantonio dopo un pregevole duetto con Russotto. Due minuti dopo arriva il break dell’Andria, con una pericolosa conclusione al volo di Minicucci.

Non è facile per i rossazzurri scardinare il bunker allestito dall’allenatore dei pugliesi Loseto: a centrocampo è battaglia tra Lodi, Biagianti e Caccetta e i dirimpettai Piccinni, Matera ed Esposito. Catania che prova a sfondare principalmente da destra: al 24’ Semenzato ruba palla e serve Russotto che, da destra, rientra sul piede sinistro e costringe Maurantonio all’intervento a terra. Lodi non è lucidissimo e la manovra etnea ne risente: Russotto prova a dare verve ai suoi con le sue classiche incursioni da destra accompagnate da movimenti a rientrare. L’Andria si affaccia alla mezz’ora con una conclusione alta di De Giorgi, per il resto gli uomini di Loseto pensano soprattutto a contenere le offensive rossazzurre. Primo tempo che si chiude sullo 0-0, con un Catania che nonostante la superiorità territoriale non riesce quasi mai a impensierire la retroguardia avversaria. Molto bene Russotto che, però, non trova il giusto feeling col partner d’attacco Curiale.

La ripresa comincia con gli stessi 22 in campo: il Catania sembra più aggressivo e preme subito sull’acceleratore sul classico asse Lodi-Marchese. L’Andria cambia abito al 4′, con l’ingresso dell’ex Maks Barisic per il difensore Allegrini. Al 5′ il cross in mezzo del terzino rossazzurro quasi trova Russotto a centro area, quindi il numero 7 etneo sfonda da sinistra in area ma il suo tiro-cross è deviato in angolo da Tiritello. All’8′ break dell’Andria, con Minicucci che però tira alle stelle. Il pubblico del vecchio Cibali capisce che il momento è importante e aumenta i decibel: il Catania ha il predominio territoriale, ma in una ripartenza l’Andria mette i brividi a Pisseri, con Minicucci che al 59′ sfiora il vantaggio per gli ospiti concludendo una velocissima azione di contropiede sulla traversa, complice una deviazione. Vanigli guarda la panchina e capisce che è arrivato il momento di mettere forze fresche per provare a sparigliare le carte: dentro Ripa, Mazzarani e Di Grazia, con i rossazzurri che si schierano col 4-3-3.

Il cambio di modulo da nuova linfa al Catania: Lodi da fuori manda alto al 68′: due minuti dopo Russotto reclama un rigore per un presunto atterramento di De Giorgi in area. La Var, purtroppo, deve ancora fare la sua entrata in scena in Serie C e l’arbitro lascia correre. Al 72′ l’Andria si fa nuovamente pericolosa con Scaringella: bravo Piccinni a rubare palla a centrocampo, servendo l’attaccante che da destra entra in area e conclude alto. La partita adesso vive di continui capovolgimenti di fronte: al 74′ è Di Grazia che ci prova da destra al termine di una azione personale, spedendo però la palla a lato. Al 77′ è Marchese a mettere i brividi alla retroguardia ospite, con una conclusione troppo angolata al termine di una azione insistita. All’80’ è Barisic che al termine di una cavalcata solitaria conclude alto sopra la traversa della porta difesa da Pisseri. Il Catania ci prova, si sbilancia e rischia tanto: è Croce a mettere i brividi a Pisseri, con una conclusione rasoterra all’83 uscita di poco. 

I rossazzurri perdono lucidità e all’85’ Vanigli si gioca la carta Esposito, per avere più spinta sulla fascia destra: l’Andria però è bravo a furbo a spezzettare la gara, tra cambi e falli tattici. Il pubblico risponde spazientito all’atteggiamento della squadra ospite. Su una punizione calciata da Marchese, l’episodio che potrebbe sbloccare la gara: l’arbitro vede una trattenuta in area e assegna il rigore. Lodi mantiene la freddezza e spedisce la palla alla destra di Maurantonio: il portiere intuisce, ma la conclusione del 10 rossazzurro è troppo angolata

Il Massimino è una bolgia: il vantaggio è arrivato soffrendo, ma è meritato. I sette minuti di recupero scorrono lenti, ma l’Andria non crea pericoli dalle parti di Pisseri. Il triplice fischio è una liberazione: il Catania, anche se in una versione non splendente, incamera tre punti di platino e rilancia forte la sua candidatura per un campionato nelle zone altissime della classifica. 

Tabellino:

Catania-Fidelis Andria 1-0

Marcatore: Lodi al 90′

Catania (3-5-2): Pisseri; Aya (66′ Ripa), Tedeschi, Bogdan; Semenzato (85′ Esposito), Caccetta, Lodi, Biagianti (66′ Mazzarani), Marchese; Russotto (90′ Blondett), Curiale (66′ Di Grazia). Allenatore: Richard Vanigli (Lucarelli squalificato)

Fidelis Andria (3-5-2): Maurantonio; Tiritiello, Allegrini (47′ Barisic), Rada; De Giorgi, Esposito (85′ Bottalico), Piccinni (85′ Pipoli), Matera, Curcio; Minicucci (78′ Celli), Scaringella (78′ Croce). Allenatore: Michele Loseto

Giorgio Tosto

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