Una instant exhibition della durata di appena 48 ore in uno dei luoghi simbolo dell’arte contemporanea a Catania: la Fondazione Brodbeck, pionieristico spazio espositivo nel cuore di San Cristoforo, quartiere popolare dall’antica vocazione artigianale. L’Accademia di Belle Arti di Catania partecipa alla 18° edizione della Giornata del Contemporaneo, in programma sabato 8 ottobre, con la mostra Dentro l’attimo dell’artista visivo francese Dominique Robin, a cura di Ambra Stazzone, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’ABACT. Protagonisti dell’esposizione sedici fotografie, un manifesto, un libro e due video sul paesaggio effimero.
Organizzata dall’Accademia di Belle Arti, presieduta da Lina Scalisi e diretta da Gianni Latino, in collaborazione con B-ART, la stessa Fondazione Brodbeck e il patrocinio dell’Institut Français di Palermo, la mostra di Robin sarà visitabile esclusivamente sabato 8 e domenica 9 ottobre, dalle 18.30 alle 22.20.
«E’ la prima volta – commenta la presidente Scalisi – che l’Accademia ospita un artista straniero: siamo impegnati, infatti, ad offrire ai nostri studenti occasioni di confronto e dialogo con contesti culturali internazionali».
Per l’evento di Catania, la curatrice ha selezionato lavori della produzione degli ultimi anni e che documentano il poliedrico lavoro di Robin: le varie tecniche e metodologie utilizzate, il suo impegno nei confronti della riflessione sul complesso rapporto uomo-natura e sul trascorrere del tempo. Un invito a riflettere sulla crisi ambientale, nel solco dei temi dell’ecologia e della sostenibilità che fanno da filo conduttore alla Giornata del Contemporaneo 2022. Un impegno che sta a cuore anche al direttore Latino, che spiega: «Da quest’anno con ABACT abbiamo avviato una politica verde che prevede anche la differenziata nelle tre sedi e, soprattutto, al bando le bottigliette di plastica: per i nostri 2300 studenti in dono una borraccia con il nostro marchio, per incidere sul minor consumo di contenitori usa e getta di acqua minerale».
In mostra da Brodbeck sono tredici scatti della serie Retour impossible du bleu, realizzati da Robin tramite sovrapposizioni di disegni, alcuni dei quali raccolti nell’omonimo libro d’artista e concepiti come ritratti effimeri del paesaggio. Il volume omonimo infatti riunisce cinquanta momenti immaginari, sogni ad occhi aperti legati ai vari luoghi dove l’artista vive, descritti con disegni e frasi; mentre un lungo manifesto orizzontale li impagina in sequenza. In mostra anche tre fotografie di grande formato dalla serie Oil 2013-22, realizzate tramite una sorta di specchio Claude, lo specchietto convesso che rimpicciolisce il panorama e ne smorza le tinte introdotto dal paesaggista Claude Lorrain, pittore francese del XVII secolo considerato il maestro del paesaggio ideale. Per Robin il soggetto sono i riflessi della luce sui cromatismi delle macchie di petrolio usato della sua vecchia auto.
Infine due video: il primo, realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Catania, è un intervista in cui l’autore introduce la mostra, i temi e i lavori esposti. Il secondo, dal titolo Stone Puzzles del 2017, documenta l’installazione in cui Robin interagisce con il pubblico nella ricostruzione di antiche forme naturali fratturate dal tempo. «Tutto il progetto espositivo – spiega la curatrice Ambra Stazzone – ha coinvolto come sempre i nostri allievi, impegnati attivamente nelle varie fasi di produzione della mostra: dal progetto grafico all’allestimento, dal montaggio del video alla documentazione fotografica dell’evento».
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