Il circo come arte e non puro intrattenimento è al centro della mission di Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori ovvero la compagnia parmense Teatro Necessario, protagonisti dello spettacolo di arti circensi Clown in libertà, secondo appuntamento della stagione 2022-2023 di AltreScene, la rassegna di creazioni contemporanee di Zō Centro Culture Contemporanee di Catania, quest’anno votata alla multidisciplinarietà e focalizzata sui temi degli esclusi e dei diritti. In Clown in libertà (in calendario domenica 4 dicembre alle ore 18) il livello multidisciplinare è fortissimo in quanto Adorni, Bianchini e Mori sono sia attori, che giocolieri che musicisti. «Un po’ clown e un po’ Pierrot – dichiara Pamela Toscano, project manager di Zō – anche loro mettono in scena, in chiave sia ironica sia malinconica, storie di persone ai margini».
Clown in libertà racconta il pomeriggio un po’ anomalo di tre clown che vogliono allestire uno spettacolo per divertire, stupire ed infine conquistare, abbracciare, baciare il pubblico di passanti. Cercando con ogni mezzo di sorprenderlo, a costo di prevaricarsi gli uni con gli altri, di farsi vicendevoli dispetti finiranno per causare, a volte, il deragliamento dell’azione. Ecco quindi sequenze di mano a mano, duelli al rallentatore, intricati passaggi di giocoleria rubandosi ripetutamente di mano gli attrezzi, e ancora evoluzioni e piramidi. La musica è la vera colonna portante dell’azione e dello sviluppo narrativo; accompagna, scandisce e ritma ogni segmento ed ogni azione. L’intero spettacolo risulta così come un grande, unico e continuo viaggio musicale che non si interrompe quasi mai, nemmeno durante le acrobazie più impensabili.
Lo spettacolo ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti in tutta Europa. La motivazione del Premio Regione Piemonte per la valorizzazione dell’arte di strada, edizione 2008, descrive bene lo spirito dello spettacolo: «I tre componenti del gruppo hanno saputo dar vita allo spettacolo italiano di arte di strada più innovativo degli ultimi anni, in quanto fonde ottimamente musica, acrobatica, pantomima, clownerie senza usare battute e cliché stantii. Il Teatro Necessario, è stato capace di ideare e realizzare uno spettacolo esportabile e ampiamente esportato, proprio per i codici ed il registro adottati, che aprono ad una comunicazione illimitata, fondata sulla musica, il gesto comico e il linguaggio del corpo, attraverso l’abilità nell’acrobatica e nella mimica. Un modello da seguire per l’arte di strada italiana, un teatro di cui si sentiva il bisogno: più che necessario, indispensabile».
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