Catania, Cosentino convince anche Sannino «La serie A rimane l’obiettivo che vogliamo»

Martedì l’intervento dell’amministratore delegato, Pablo Cosentino, in sala stampa. A poco più di ventiquattro ore dall’appuntamento, ai microfoni della trasmissione radiofonica ufficiale, Momenti Rossazzurri, ha parlato l’allenatore della squadra etnea, Giuseppe Sannino. Occasione non casuale, per rifare il punto sulla situazione di difficoltà – arcinota – che attraversa la squadra. A seguito delle dichiarazioni rese da Cosentino – forse non a caso – il tecnico subentrato a Maurizio Pellegrino dopo appena tre giornate (ed un solo pareggio), puntualizza alcuni concetti espressi nelle ultime settimane, tra tutti, l’obiettivo.

Il passo indietro, la parola Serie A, che più volte aveva suggerito di accantonare, motivandone la ragione con i tanti infortunati che impedivano alla squadra di giocare e vincere come da attese di classifica, si trasforma radicalmente: «Le difficoltà – afferma adesso Sannino – devono essere lo sprone perché i ragazzi diano in campo più del loro massimo che, garantisco io, adesso stanno dando. Non possiamo, per tal motivo, rinunciare a giocare e lottare. Al contrario». La serie A resta un obiettivo, che però si allontana: «La serie B è un campionato lungo, contiene almeno tre fasi differenti al suo interno e nessuna preclude un finale importante. Quella che stiamo attraversando in questo momento è fatta di difficoltà numeriche che ci impediscono di giocare come vorremmo. Ma proprio per questo bisogna restare uniti per trovarsi poi in posizione utile a rincorrere la serie A, che rimane quel che i tifosi ci chiedono e quel che la dirigenza, l’allenatore ed i calciatori vogliono».

Come si sopperisce alle oggettive difficoltà numeriche? Tra infortunati, convocati in nazionale, squalificati, la rosa dei disponibili per la gara contro il Bari (domenica alla 12.30 al Massimino) è risicatissima: «Non mi sento un allenatore personaggio, ma un allenatore lavoratore. Per questo non prometto fumo. Non prometto un risultato. Prometto lavoro in campo. Noto adesso, anche da parte dei giocatori più anarchici, la disponibilità di sacrificarsi per la squadra. Voglio che la mia squadra, domenica, scenda in campo con atteggiamento operaio. Voglio un Catania garibaldino, che sappia soddisfare il proprio pubblico per l’impegno che metterà in campo. Al di là di tutto siamo sempre il Catania e perciò dobbiamo sempre e comunque giocare da Catania». E non può esistere frase migliore e più incoraggiante per chiudere questo resoconto. Domenica, però, saranno i fatti ad aver l’ultima parola e dare un senso o un altro alle parole dell’allenatore.

Marco Di Mauro

Recent Posts

Fermata alla guida di un’auto rubata con un coltello illegale, arrestata nel Messinese

Una 34enne è stata fermata a Milazzo (nel Messinese) a bordo di un'auto rubata poco…

19 minuti ago

Partinico, tenta di corrompere i carabinieri per non fare l’alcol test

Prima 300 euro, poi 50. Un 45enne di Partinico, in provincia di Palermo, è stato…

32 minuti ago

Palermo, a fuoco il deposito di una ditta: in fumo anche sostanze inquinanti

Un incendio è divampato la scorsa notte in un deposito di una ditta che si…

35 minuti ago

Agrigento: si ribalta il trattore, 64enne cade in un laghetto e muore

Un 64enne di Agrigento, Mario Mondello, è morto cadendo in un laghetto artificiale con il suo…

49 minuti ago

In quattro mesi 131 pedoni uccisi: Sicilia tra le regioni con più morti. «Utili le zone 30 in luoghi sensibili»

Centotrentuno morti. Si tratta del numero di pedoni uccisi in Italia dall'inizio del 2024. C'è…

5 ore ago

Palermo, investito 25enne in via Messina Marine: è in gravi condizioni

Un giovane di 25 anni è ricoverato in rianimazione all'ospedale Civico di Palermo dopo essere stato investito…

15 ore ago