Catania-Catanzaro 1-0: chi sale e chi scende Caccetta super, bene anche Marchese e Lodi

La rete di Cristian Caccetta ha deciso la partita contro il Catanzaro, dando ai rossazzurri la terza vittoria consecutiva e consentendo agli etnei di consolidare il secondo posto in classifica alle spalle del Lecce. Rossazzurri meno spettacolari del solito ma molto quadrati e un punteggio che avrebbe anche potuto assumere contorni diversi se contiamo le traverse di Aya e Ripa.

Su

Caccetta: il centrocampista rossazzurro mette in scena la miglior prova da quando indossa la casacca del Catania. Decisivo come sempre in fase di interdizione, l’ex Trapani stavolta da molto di più anche in fase di impostazione, con qualche bel lancio e buoni inserimenti senza palla. La sua rete spacca-partita, poi, è decisiva.

Su

Marchese: l’ex di Chievo e Genoa non delude quasi mai. Sulla fascia sinistra sembra un ragazzino, con continue sgroppate e cross sempre insidiosi, non sfruttati stavolta dagli attaccanti rossazzurri. Per Djordjevic sarà dura soffiargli il posto. 

Su

Lodi: il metronomo rossazzurro stavolta non entra nel tabellino marcatori, ma risulta preziosissimo per il modo in cui detta i tempi e organizza la manovra della squadra. Pericoloso su punizione, le sue aperture panoramiche consentono al Catania di cambiare gioco con facilità. Imprescindibile 

Giù

Curiale: il numero 11 etneo mette in scena una esibizione al di sotto delle attese. Mai nel vivo dell’azione, arriva sempre in ritardo sui traversoni di Marchese, Di Grazia e Russotto: perde anche troppi duelli aerei, non riuscendo mai a essere incisivo. Sostituito a inizio ripresa con Ripa.

Giù

Di Grazia: stavolta la prestazione del figliol prodigo catanese non è stata sufficiente. Nel primo tempo il 23 rossazzurro si nasconde spesso, non supportando Marchese nel suo forcing sulla fascia sinistra. Deve riuscire a essere più decisivo e continuo.

Giù 

Russotto: il furetto rossazzurro fa tanto movimento e crea scompiglio nella retroguardia avversaria, ma non riesce mai ad azzeccare i tempi giusti per le giocate. Rare le sue incursioni realmente pericolose, si perde troppo spesso in un bicchier d’acqua. Deve riuscire a dare la palla via un secondo prima: da rivedere.

Giorgio Tosto

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