La tempesta, almeno per il momento, accenna a placarsi. Dopo giorni di incertezza, alla fine, il patron Nino Pulvirenti ha compiuto una scelta chiara: quella di continuare ad affidarsi all’opera di Giuseppe Di Natale per provare a tirare fuori il Calcio Catania dall’incubo del fallimento. Il consiglio d’amministrazione di questa mattina, resosi necessario a seguito delle dimissioni del consigliere Giuseppe Caruso e soprattutto dell’ormai ex presidente Davide Franco, è stato dunque caratterizzato dalla conferma di Di Natale nelle vesti di amministratore delegato, con due nuovi ingressi.
Il commercialista Gianluca Astorina, attuale liquidatore della holding Finaria (a cui fanno capo le attività di Pulvirenti), sostituisce Franco al vertice del Consiglio: il suo vice sarà invece l’avvocato Ignazio Scuderi che prende il posto del dimissionario Giuseppe Gitto. Dopo alcune settimane con le mani legate, col vecchio consiglio d’amministrazione in carica soltanto per sbrigare le questioni ordinarie, Di Natale avrà dunque nuovamente la possibilità di operare con pieni poteri per portare avanti quelli che sono gli obiettivi principali. Al primo posto, tra le priorità, c’è quella di concludere nel migliore dei modi la stagione.
L’emergenza legata al Coronavirus ha bloccato tutte le attività sportive almeno fino al prossimo 3 aprile, arrecando enormi danni alla nostra economia. Il mancato pagamento ai calciatori rossazzurri degli emolumenti di gennaio e febbraio (scadenza fissata allo scorso 16 marzo) pone la società di via Magenta sotto la scure di una possibile penalizzazione di due punti. Gli etnei però hanno diffuso una nota ufficiale, da cui si evince la comunicazione a Federazione, Lega Pro e Commissione di vigilanza (Covisoc) del ritardo in questione: i rossazzurri hanno anche avanzato la richiesta di sospendere tali adempimenti, invocando un concetto di «forza maggiore» legato all’impossibilità di «ricavare introiti fondamentali» per il pagamento delle somme dovute agli atleti.
Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli non ha escluso, in tal senso, la possibilità di una sorta di cassa integrazione, anche se solo dopo avere verificato con esattezza il quadro globale della situazione nei tre gironi della Serie C. L’altro elemento su cui Di Natale si troverà a programmare è quello relativo al possibile passaggio di proprietà. Tema spinoso e quanto mai complicato: le trattative tra via Magenta e l’ormai famigerato Comitato promotore sono coperte da un patto di riservatezza finora inviolato. Il confermato amministratore delegato, a tal proposito, sembra essere il trait d’union ideale tra vecchio e nuovo: la sua chiarezza comunicativa, unita a uno stile indubbiamente sobrio, possono risultare carte vincenti in un momento decisivo per la stessa sopravvivenza del Calcio Catania.
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