Al bando polemiche, suggestioni e illazioni: da domani la parola passerà solo al campo. Il Catania è atteso a un debutto che si prospetta più impegnativo di quanto immaginato qualche settimana fa. Rivale dei rossazzurri sarà infatti un Avellino riuscito a emergere da una estate molto complicata. La stessa sopravvivenza della squadra era sembrata a rischio, a causa della crisi in cui era sprofondata la Sidigas del patron Gianandrea De Cesare, a capo delle società di calcio e basket del capoluogo irpino. I problemi adesso sembrano allontanarsi: De Cesare ha tempo fino a inizio 2020 per presentare un piano di rientro della situazione debitoria. Il risultato è che l’Avellino è riuscito a iscriversi, costruendo in fretta e furia la squadra affidata all’allenatore Giovanni Ignoffo.
I primi risultati sono soddisfacenti: i Lupi dell’Irpinia sono riusciti a battere la corazzata Bari nella Coppa Italia di C. Un match che deve fare suonare il campanello d’allarme in casa Catania: la trasferta in terra campana sarà tutt’altro che semplice. Ne è ben consapevole il mister rossazzurro Andrea Camplone, presentatosi stamane in conferenza stampa. «Mi aspetto una partita a ritmi alti: sul terreno sintetico la palla viaggia più velocemente. I ragazzi dovranno andare alla continua ricerca del fraseggio e del gol: non mi piacciono le squadre che si accontentano. L’Avellino – prosegue il tecnico – è una squadra compatta e che lascia poco spazio, tutti giocheranno dietro la linea della palla. Dovremo stare attenti alle loro ripartenze e alle immediate verticalizzazioni. Se lasciassimo scoperta la difesa andremmo in difficoltà. Se li prendiamo in velocità potremmo creargli problemi».
Svelata dunque la chiave tattica della gara. Il tridente rossazzurro dovrà provare ad aumentare i giri del motore per mettere in difficoltà il terzetto difensivo irpino. «La loro rosa è giovane – aggiunge Camplone – hanno diversi giocatori che a me piacciono. Alessandro Di Paolantonio è bravo a verticalizzare, Santiago Morero ha padronanza di palleggio in fase difensiva, Luis Alfageme attacca molto bene la profondità». Guai, però, a soffermarsi troppo sui loro singoli: «Loro giocano in maniera compatta, se ci adeguiamo ai loro ritmi faremmo fatica. Dobbiamo alzare i nostri – ribadisce l’allenatore etneo – per metterli in difficoltà. La formazione è già fatta, anche se un paio di caselle me le lascio alla fine per valutare tutte le situazioni».
In casa Catania ci sono assenze pesanti. Non saranno infatti del match gli squalificati Marco Biagianti (il capitano ha anche problemi fisici), Andrea Esposito e Luca Calapai. Indisponibile Maks Barisic, alle prese con un programma differenziato di lavoro. «Abbiamo fatto una settimana meno pesante del solito – specifica Camplone – e dovremmo arrivare con un po’ di brillantezza in più a questo impegno. Moise Mbendé ha problemi legati alla lingua, però è talmente intelligente da capire comunque i movimenti da fare. Abbiamo una squadra esperta, ma non guardo mai l’età. Stiamo cercando di preparare i calciatori mentalmente, perché la partita non va sottovalutata. Sono curioso di vedere come scenderanno in campo domani: voglio dei giocatori propositivi – conclude il mister – e una squadra quadrata, capace di ragionare in ogni momento della partita».
Probabili formazioni:
Avellino (3-5-2): Abibi; Zullo, Morero, Laezza; Celjak, Karic, Di Paolantonio, Rossetti, Micovschi; Alfageme, Albadoro. Allenatore: Ignoffo
Catania (4-3-3): Furlan; Biondi, Mbendé, Silvestri, Pinto; Dall’Oglio, Lodi, Welbeck (Mazzarani); Sarno, Di Piazza, Di Molfetta. Allenatore: Camplone
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