La prima notizia, sicuramente poco gradita dai tifosi etnei, è il divieto di poter partecipare alla trasferta in terra calabrese: la decisione del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms), arrivata mercoledì scorso, è stata presa sulla base delle «azioni di intemperanza poste in essere durante le fasi di transito nella città di Palermo da un consistente gruppo di tifosi etnei diretti a Trapani per la gara Trapani-Catania dello scorso 1 dicembre». Sulla scia di queste valutazioni, dunque, è arrivata la decisione di impedire la vendita di biglietti a tutti i residenti in Sicilia, a prescindere o meno dal possesso della tessera del tifoso. Il Catania, dunque, non potrà godere del caloroso supporto del tifo rossazzurro nella gara prevista questo pomeriggio allo stadio Marco Lorenzon di Rende: una partita non facile, sotto tanti punti di vista.
I calabresi, infatti, sono a ragion veduta la grande sorpresa del Girone C di Serie C: neopromossi in seguito a ripescaggio (dopo la vittoria nei playoff, ndr), i biancorossi allenati da Bruno Trocini sono quinti in classifica a quota 25 punti, in compagnia di Virtus Francavilla e Juve Stabia. Rende a secco di successi da tre turni e reduce dal pesante 3-1 subito in trasferta ad Andria, con i numeri che però rimangono positivi. Terza difesa del campionato (solo 15 reti subite), a fronte del secondo peggior attacco, con 13 gol messi a segno: una squadra, dunque, che non concede molto allo spettacolo. Il tecnico del Rende, in conferenza stampa, ha ribadito che quella con gli etnei è una «partita difficile, ma al tempo stesso affascinante da giocare contro quella che a mio avviso, dal punto di vista degli interpreti, è la squadra più forte. Ogni incontro per noi è un’opportunità di avvicinarci alla soglia salvezza: noi viviamo ogni partita in questa direzione, cercando di continuare quanto di buono abbiamo fatto finora».
Se tra le file dei biancorossi mancherà il centrocampista Denny Gigliotti, squalificato, sono invece ben più pesanti le assenze in casa Catania. Mister Cristiano Lucarelli ha portato con sé 19 calciatori, riuscendo a recuperare in difesa gli acciaccati Djordjevic e Manneh: in mezzo al campo, invece, si registrano i recuperi fondamentali di capitan Biagianti e Caccetta. Significative le defezioni: Lodi e Russotto torneranno nel 2018 e si uniscono a Blondett tra gli infortunati di lungo corso, mentre Rossetti e Di Grazia si sono fermati in settimana, forzando di fatto Lucarelli a tornare al modulo con cui ha iniziato la stagione. Senza ali offensive, infatti, sarà 3-5-2, col recuperato Bogdan a formare la cerniera difensiva assieme ad Aya e Tedeschi, quindi Marchese e Semenzato sulle fasce a tutto campo, Biagianti, Mazzarani e uno tra Fornito e Caccetta nella zona mediana e, per concludere, attacco pesante con Curiale e Ripa.
Sarà dunque una prova importante per capire la possibile coesistenza tra le due punte: sperando che Ripa, arrivato con i galloni di goleador, ritrovi la via della rete (solo una marcatura per lui, finora). Un solo precedente tra le due squadre, in Calabria: bisogna risalire al campionato di Serie C1 1979-80 che, fra l’altro, ha visto la promozione in B dei rossazzurri a scapito di Foggia e Livorno. È stato 0-0 il risultato al Lorenzon, in quella partita di 37 anni fa: un punteggio buono per entrambe, che aveva permesso al Rende di mantenere l’imbattibilità del proprio campo e ai rossazzurri di confermarsi al primo posto, con due punti di vantaggio sul Campobasso. Un ricordo che rappresenta anche un buon augurio per la truppa rossazzurra, decimata dagli infortuni. Il segreto della partita, probabilmente, è tutto nelle parole di Luca Tedeschi, intervenuto giovedì in conferenza stampa: «È una gara difficile, bisognerà avere pazienza e sfruttare al massimo gli episodi. Ogni palla, anche quella più insignificante, potrebbe essere decisiva».
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