Il girone di ritorno è appena cominciato, con ancora sedici partite da giocare in campionato e 48 punti a disposizione per ribaltare qualsiasi pronostico scritto in anticipo: la sensazione, però, è che la partita di domani pomeriggio tra Lecce e Catania rappresenti un vero e proprio crocevia, in grado di determinare le sorti della lotta alla promozione tra le due regine del girone meridionale della Serie C. Il Lecce, bravo a non perdere neanche quando è in grande difficoltà, ha quattro punti di vantaggio sugli etnei che, nell’ultimo match dell’anno, hanno dilapidato in casa con la Casertana la grande possibilità di giocarsi al Via del Mare il sorpasso sui quotati rivali. Pietro Lo Monaco, nella conferenza stampa tenuta domenica scorsa in appendice al Trofeo Massimino, aveva ribadito come il 2-1 subito in casa dai campani lo scorso 30 dicembre non l’avesse ancora digerito: «Non ho superato lo choc di quella partita, era un’occasione unica per essere lassù col Lecce. Abbiamo bruciato una grande occasione».
Il direttore, però, ha cercato anche di sollevare l’ambiente etneo da pressioni eccessive, dichiarando come per i giallorossi del Salento la vittoria sia un obbligo dopo tanti anni di C: «Noi abbiamo il desiderio di vincere – ha sentenziato – loro l’impellenza». Affermazione senza dubbio veritiera: anche il Catania, però, ha molto da perdere. Una eventuale sconfitta contro gli uomini di Liverani, infatti, farebbe precipitare i rossazzurri a -7 dalla capolista, rendendo poi molto difficile una rimonta per acciuffare la promozione diretta. Le statistiche, da questo punto di vista, non fanno sorridere granché gli etnei. I tredici precedenti raccontano di due sole affermazioni catanesi, a fronte di sei vittorie dei padroni di casa e cinque pareggi. Tredici le reti messe a segno dai giallorossi, solamente nove quelle etnee: una delle due vittorie dell’Elefante, però, è rimasta ben impressa nella mente dei tifosi catanesi. Si tratta dello 0-1 del 26 novembre 2011, giorno che rivelò al campionato di Serie A la grandezza di Pablo Barrientos, estroso fantasista argentino limitato fino a quel momento da gravi problemi fisici: all’89 minuto di una partita equilibrata, il giocoliere argentino vede Benassi fuori dai pali e lo beffa con una imprendibile traiettoria di sinistro, per la prima delle sue quattordici reti in rossazzurro.
Di quella squadra, allenata da Vincenzo Montella, facevano parte anche Giovanni Marchese e Ciccio Lodi: due protagonisti che dovrebbero far parte anche domani dell’undici titolare schierato da mister Cristiano Lucarelli. L’allenatore toscano, stando alle indiscrezioni, potrebbe virare sul 4-3-3 lanciando dal primo minuto l’esterno d’attacco Giuseppe Caccavallo, arrivato la scorsa settimana in prestito dal Venezia: accanto a lui, date le precarie condizioni di Russotto, dovrebbero agire Di Grazia e Curiale. Rebus a centrocampo, dove Lodi è l’unico a essere sicuro della maglia da titolare: Mazzarani e Biagianti dovrebbero essere i compagni di reparto del numero 10, col neo acquisto Giuseppe Rizzo pronto a dare manforte. Confermata la linea difensiva a quattro, con Bogdan come al solito pronto a guidare la difesa. In casa Lecce, mister Liverani dovrebbe presentarsi in campo con il classico 4-3-1-2: unico assente tra i salentini sarà il centrocampista Mario Pacilli: in avanti, lotta a tre per due maglie. Salvatore Caturano e Matteo Di Piazza dovrebbero partire dal primo minuto, con Gaetano Torromino pronto a subentrare.
Mentre per il Catania ha parlato solamente Pietro Lo Monaco, tra le fila leccesi ha tenuto banco il capitano Franco Lepore che, in conferenza stampa, ha dichiarato come la squadra voglia rifarsi dal pesante 3-0 subito lo scorso settembre al Massimino (unica sconfitta dei salentini in campionato, ndr). «Il campionato non sarebbe finito neanche se andassimo a +7, ci sono ancora altre partite: il risultato dell’andata – ha sottolineato – brucia perché è la nostra unica sconfitta ed è arrivata con un risultato pesante. Siamo due gruppi esperti, anche se noi abbiamo due risultati su tre: loro tenteranno di metterci in difficoltà, ma cercheremo di contrastarli come sappiamo. Se potessi togliere un giocatore al Catania – termina Lepore – prenderei Lodi». Proprio il faro del centrocampo rossazzurro potrebbe essere il protagonista di una partita che si annuncia equilibrata, combattuta e con una cornice di pubblico da Serie A: ai 6650 abbonati si aggiungono infatti i più di 7000 biglietti venduti sinora, con la concreta prospettiva di superare i 15000 spettatori. Platea e tasso tecnico in campo avranno, senza dubbio, ben poco a che fare con la C: nella impronosticabilità di una partita del genere, l’unica certezza è data dal fatto che entrambe le squadre meritano ben altri palcoscenici.
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