Uno sportello ‘virtuale’ per semplificare l’iter del pagamento di imposte da parte delle imprese associate a Confcommercio e, allo stesso tempo, un modo per spingere le registrazioni al cassetto dei tributi del Comune di Palermo. Ad oggi, infatti, su un totale di 75 mila aziende iscritte nei registri della Camera di Commercio del capoluogo, solo 2mila hanno aderito all’iniziativa promossa dall’amministrazione. Si tratta del protocollo d’intesa siglato stamane da Patrizia Di Dio, presidente Confcommercio e l’assessore comunale al bilancio Antonio Gentile. Il servizio – già attivo sul portale del Comune – si rivolge oggi agli assistiti di Confcommercio Palermo che, in maniera diretta e per loro conto, potrà accedere ai servizi della amministrazione mediante il cassetto tributi, per consultare le informazioni tributarie relative ai propri iscritti e contenute nelle banche dati del Comune.
Un modo veloce e sicuro per segnalare eventuali inesattezze nelle posizioni contributive, monitorare le informazioni contenute nella banca dati, inviare istanza on line o richiedere rateizzazioni o ravvedimenti operosi, come ha più volte ribadito Gentile. «L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di digitalizzare i servizi tributari – spiega – Non è possibile assistere a scene da terzo mondo negli uffici di piazza Giulio Cesare con code infinite di contribuenti. Con la nostra iniziativa, tutto questo troverà sicuramente un’attenuazione se non un’eliminazione». Il cassetto, tra le altre cose, consente di verificare se si è in in linea con i pagamenti e di mettersi in regola effettuando il ravvedimento operoso per i tributi non ancora accertati dall’amministrazione.
Un servizio che consente così di semplificare l’ietr per il pagamento delle morosità – in lieve diminuzione, almeno per la Tari rivela Gentile – e per la loro rateizzazione: dal primo gennaio, sono mille i contribuenti che hanno chiesto forme di rateizzazione del debito (in 12, 24 o 36 mesi) per un totale di circa 2 milioni di euro. Attualmente, però, il servizio stenta ancora a decollare: su 100 mila posizioni aperte tra cittadini e privati, infatti, oltre due terzi sono di aziende ma, di queste, meno del 5 per cento si sono iscritte al cassetto tributi. Forse, per una sorta di diffidenza anche se il controllo e monitoraggio è affidato alla Sispi, eppure «c’è massima garanzia di riservatezza nei confronti della posizione dell’assistito – sottolinea ancora Gentile – Sono convinto che quando si prova a cambiare pagina il nuovo percorso risulterà più agevole di quello del passato».
Ma le novità non si fermano qui: l’assessore ha illustrato l’ipotesi di realizzare un nuovo front office dell’ufficio tributi nei locali dell’ex bar Lincoln di proprietà dello stesso Comune: «Stiamo facendo le verifiche del caso per capire come allestire gli spazi, si tratta di una mia idea – ha proseguito l’assessore – che proporremo al sindaco e alla giunta». «Questa digitalizzazione è un’occasione significativa – aggiunge Di Dio – e rafforza una collaborazione virtuosa con il Comune. Una rivoluzione che auspicavamo da tempo, e l’assessore ha dato una spinta in questo senso aiutando a cancellare l’incertezza delle risposte, eliminando lunghe code agli sportelli e risparmiando del tempo prezioso per noi imprenditori. Spesso sento gli iscritti lamentarsi per un eccesso di burocrazia che tutti noi scontiamo sulla nostra pelle. Ebbene – conclude – ora con un clic ci possiamo collegarci e avere tutte le risposte, dipende anche da noi divulgare questo strumento».
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