Nessuna archiviazione per Fabrizio Miccoli. Il giudice Fernando Sèstito ha respinto la richiesta avanzata dal pm Maurizio Bonaccorso per il caso di presunto concorso esterno in estorsione aggravata contestata all’ex attaccante rosanero. Una decisione inaspettata, che però non ha sorpreso i legali del salentino. «Occorre precisare che si è trattato soltanto di un’udienza tecnica», commenta a MeridioNews Francesco Caliandro, avvocato del bomber insieme a Gianpiero Orsino. «In questa circostanza, dunque, il giudice ha ritenuto di dover chiarire alcuni passaggi nel luogo naturale del processo, che è il dibattimento, ed è stato abbastanza chiaro nell’esposizione del motivo – continua il legale -. Ha detto che alcuni passaggi della questione hanno bisogno di un chiarimento, che devono avvenire nella fase naturale ed endemica che è, appunto, quella del processo».
Il giudice non ha accolto le richieste di ben due parti: quelle della difesa e quelle dell’accusa che, durante l’ultima udienza preliminare, aveva sottolineato che il ruolo di Miccoli era stato sostanzialmente quello del tramite e che la vicenda legata al recupero del credito vantato da Giorgio Gasparini, ex fisioterapista del Palermo Calcio, aveva preso delle pieghe inaspettate e imprevedibili. «Il processo penale segue delle regole rigide di procedura alle quali dobbiamo attenerci – conclude Caliandro – Tuttavia, siamo tranquilli».
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