Caso Biondo, cattiverie e offese alla famiglia La madre: «Vogliono farci passare per pazzi»

«Ho ricevuto tanta solidarietà dalla Spagna!» scrive ironicamente su Facebook Santina D’Alessandro, la madre di Mario Biondo. Dopo la pubblicazione sui social da parte sua della foto di uno stralcio del referto scritto dal medico legale spagnolo nel 2013 e una, invece, che ritrae il figlio impiccato alla libreria del suo appartamento a Madrid, le reazioni non si sono fatte attendere. Le foto, che avrebbero dovuto aumentare l’attenzione e la solidarietà da parte dell’opinione pubblica, pare abbiano innescato anche una certa dose di cattiveria gratuita su Twitter dal fronte spagnolo. Julio Cadavieco scrive alla donna: «Publicando esta foto, tu sola te defines. Vergonzoso!!!», cioè pubblicando questa foto ti definisci da sola. Vergognoso.

Maricruz sottolinea ancora: «Vergüenza de madre. Usted esta enferma y loca de atar, su hijo le importa una mierda, es odiosa por publicar esta foto, menudo amor», mentre Zulaika rincara la dose scrivendo: «Esta claro que tu non eres madre. Verguenza de comentario. Empatiza!», il primo definendola ancora una vergogna di madre e dandole della malata e matta da legare che se ne frega del figlio, la seconda definendo vergognoso il commento con allegata la foto. Qualcuno proprio esagera, come Adelheid che accompagna il suo intervento ironico con un’immagine raccapricciante che mostra un uomo presumibilmente morto per impiccagione dopo un gioco autoerotico finito male, volendo alludere al fatto che Mario Biondo possa essere morto nelle stesse circostanze.

Non mancano, però, i messaggi di stima e solidarietà nei confronti della famiglia del camerman palermitano: c’è chi manifesta il proprio appoggio incondizionato e si convince che la foto della scena del crimine dimostri l’errore commesso dalle autorità spagnole e chi, come Lola, scrive: «¿Ustedes creen que asì puede suicidarse nadie? Su familia tiene todo el derecho a saber la verdad», mettendo in dubbio che qualcuno si possa suicidare in quel modo e ribadendo che la famiglia ha tutto il diritto di sapere la verità. Santina D’Alessandro spiega a MeridioNews che non è la prima volta che riceve messaggi simili. «Ho sempre ricevuto attacchi. Prima su Facebook e ora su Twitter» dice la donna, che continua: «Ho le foto dei falsi profili che mi attaccano da quando sono iscritta al social, due anni, in modo crudele da gente non identificabile». La madre, infatti, ipotizza che in molti casi si possa trattare di profili fittizi creati ad hoc: «Utilizzano falsi account per infangare la memoria di Mario e soprattutto per far passare per pazzi i familiari».

Silvia Buffa

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