“Per la citta’ di Palermo e per la Regione siciliana serve un governo di salute pubblica”. E’ quanto sostiene il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, che ha partecipato al congresso siciliano del partito, nel corso del quale il senatore Gianpiero D’Alia è stato riconfermato alla guida dell’Udc regionale.
Casini ha insistito molto sulla necessità di andare oltre gli schieramenti tradizionali: “Domani nulla sarà più come prima. Le forze politiche hanno davanti una sfida terrificante: costruire una proposta politica e un partito che vada oltre le appartenenze di schieramento. Destra, sinistra e centro non hanno più un senso, sono cure ideologiche del passato – ha proseguito il leader dell’Udc -.Abbiamo dato disponibilità ad un atto forte, rimettere in discussione rendite di posizione. All’Italia serve un grande partito nazionale che riunifichi gli italiani, che dica cose anche impopolari, ma che pacifichi il Paese. E se la politica ha fallito lo ha fatto perchè ha detto troppi sì per non scontentare la gente. Ora – ha concluso – è arrivato il momento di superare gli steccati”.
Il leader dell’Udc, arrivato in Sicilia all’indomani dell’imputazione coatta per concorso esterno alla mafia del governatore Raffaele Lombardo, ha ribadito la sua distanza dalla giunta regionale: “LUdc in Sicilia ha fatto una scelta non comune uscendo dal governo regionale. Le nostre strade rimangono divise, sia chiaro. Concetto ribadito da D’Alia che ha ringraziato Andrea Piraino, ex assessore regionale, per il suo passo indietro: Sarebbe stato più comodo restare in giunta ma noi siamo vicini a quanti si preoccupano della prospettiva di questa regione, che ha bisogno di interventi strutturali che non si vogliono fare. E non poteva mancare Massimo Costa, il candidato sindaco dell’Udc, del Pdl e di Grande Sud: Io sono uno di voi, mentre qualcuno si è tirato indietro dimostrando che forse non era in buona fede.
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