Circa 1,75 euro al litro per la benzina e 1,62 per il diesel, se a riempire il serbatoio è il conducente, mentre per il servito si parla rispettivamente di 1,89 e 1,76 euro. Ma c’è anche il Gpl tra 0,83 e 0,85 euro e un prezzo medio del metano ormai schizzato tra 1,66 e 1,89 euro, lontano dai tempi in cui rappresentava una soluzione conveniente in termini economici. Il caro carburanti, confermato una volta di più dall’Osservaprezzi del ministero per lo Sviluppo economico, continua a tenere banco anche in Sicilia, regione in cui, a dispetto della presenza di numerose raffinerie, fare il pieno somiglia sempre più a un salasso. L’argomento è stato anche al centro dell’ultima puntata di Direttora d’Aria, in onda su Sestarete e Radio Fantastica.
Nei giorni scorsi, l’aumento dei prezzi era finito tra i tanti motivi che avevano spinto gli autotrasportatori siciliani a minacciare uno stop alle attività. Sciopero poi rientrato anche per la mediazione dell’assessore regionale Marco Falcone. «Torneremo a incontrarlo nei prossimi giorni, vogliamo seguire come si evolve questa situazione», ha annunciato Giuseppe Richichi, presidente di Aias, l’associazione imprese autotrasporti siciliane. Chi per lavoro macina centinaia di chilometri al giorno conosce bene quanto sia importante il rincaro nei carburanti. Richichi e i colleghi hanno incontrato anche il sottosegretario ai Trasporti Giancarlo Cancelleri, giunto in Sicilia per l’inaugurazione dei Frecciabianca. «Ha preso degli impegni a lungo termine, come proporre modifiche alla legge sulle ore di guida – continua il presidente di Aias -. Per quanto riguarda i carburanti, purtroppo non ci ha dato belle speranze, facendo presenze che il governo ha preso precisi impegni sul tema della transizione ecologica. I prezzi difficilmente saranno modificati al ribasso».
Se la necessità di ridurre le emissioni rappresenta una delle maggiori urgenze per chi ha a cuore il pianeta, resta il fatto che le tasche dei siciliani rischiano di risentirne in misura maggiore, considerato la dipendenza dal trasporto privato. «Noi abbiamo acquistato mezzi Euro 6, mezzi che hanno bisogno di uno speciale additivo per abbassare le emissioni. E cosa accade? Che dopo avere comprato questi mezzi, il prezzo dell’additivo è cresciuto per tre volte. Una bella mazzata», ha sottolineato Richichi.
«Da settembre a oggi la situazione è anche peggiorata». A esprimersi così è stato Giovanni Petrone, presidente regionale di Codacons. Per l’associazione a difesa dei consumatori il tasso inflattivo che si è registrato nel settore dei carburanti è del tre per cento, ma potrebbe essere ulteriormente superato entro la fine dell’anno. Petrone ha parlato anche delle politiche per spingere all’acquisto di mezzi di trasporto sostenibili. «Si parla dei bonus, ma se per acquistare un’auto elettrica si ricevono cinquemila euro ma bisogna spenderne comunque altri 15mila – ha detto il presidente regionale di Codacons – il bene resta alla portata di pochi. Ricordiamo che che gli stipendi sono sempre più compressi ed erosi dalle tassazioni». A riguardo, Petrone ha sottolineato come ancora oggi a incidere sul prezzo dei carburanti siano le accise.
Nel corso della puntata di Direttora d’Aria è intervenuto anche il vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera Paolo Ficara. «Come commissione possiamo produrre atti d’indirizzo per il governo – ha commentato l’esponente del Movimento 5 stelle – Lo abbiamo fatto a settembre per il caro energia delle bollette e in quel caso una mozione portò il governo a emettere un decreto per calmierare i prezzi. Il caro carburanti interessa l’intero Paese e si ripercuote maggiormente in Sicilia – ha proseguito Ficara – proprio per le condizioni di insularità e del trasporto all’interno. Parliamo di un problema che si riflette su tutti i settori dell’economica».
Adesso il timore è che l’aumento del prezzo dei carburanti possa incidere anche sui consumi di Natale. «Parliamo di una possibilità concreta», ha detto Ficara. Che poi si è soffermato sulle potenzialità non sfruttate dello Statuto siciliano. «Dei possibili interventi in tema di fiscalità se ne parla sempre ma non si è mai fatto granché – ha commentato il vicepresidente della commissione Trasporti a Montecitorio – In altre regioni, come la Valle d’Aosta, è stato fatto un ragionemnto diverso. In questo periodo a Roma si stanno discutendo i nuovi accordi Stato-Regione ed è al vaglio la quantificazione dei costi dell’insularità. Sarebbe una novità assoluta».
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