«È uno schifo, i bagnanti se ne stanno andando tutti! Signor sindaco, ma quando lo deve aggiustare stu Carini?». Esattamente fra 410 giorni. Potrebbe essere, infatti, puramente matematica la risposta alla domanda sollevata, con non poca rabbia e amarezza, da una residente di Carini che giorni fa, rivolgendosi direttamente al primo cittadino, Giovì Monteleone, ha sollevato un annoso problema, quello della balneabilità del mare. Il Comune del Palermitano, infatti, noto per altre questioni altrettanto spinose come quella dei rifiuti e dell’abusivismo edilizio, vanta d’altro canto un litorale dal potenziale davvero importante. Che ad oggi, però, resta soltanto un potenziale, appunto. Carini il suo mare ce l’ha, ma per molti tratti i carinesi anche quest’anno non potranno usufruirne.
A corredo della denuncia lanciata a mezzo social dall’ultima residente, in ordine di tempo, indignata e furiosa c’è anche una testimonianza visiva che immortala, lungo il tratto di costa di via Cristoforo Colombo, il tuffo di alcuni scarichi direttamente in mare. Il motivo è presto detto. «C’è stato un collettore fognario che solleva le acque reflue dalla centrale di sollevamento di contrada Predicatore fino al depuratore di Torre Ciachea, costruito circa 9 anni fa, che è scoppiato in più punti – spiega il sindaco –, si è dovuta quindi disattivare la pompa di sollevamento e c’è qualche scarico. Stiamo intervenendo con una situazione d’urgenza per togliere questi scarichi». La causa all’origine del danno sarebbe un deterioramento della costruzione, ma il sindaco rassicura: «Già in ballo interventi per ovviare a questo ammaloramento, abbiamo avviato intanto un contenzioso con l’impresa, la Vimar, che è presso il tribunale».
Guasto a parte, che ha interdetto temporaneamente una parte della costa carinese, la situazione, a suo dire, sarebbe sensibilmente migliorata rispetto al passato. «I punti non balneabili sono sempre meno, ormai, anche il ministero dell’Ambiente dà conto di questo – dice con ottimismo -. Purtroppo certi guasti sono molto onerosi, si arriva al contenzioso e i tempi burocratici della giustizia amministrativa sono quelli che sono, stiamo comunque provvedendo con ordinanza sindacale a fare un progetto per questi due scarichi, in modo da toglierli subito, c’è molta attenzione da parte dell’amministrazione comunale», assicura ancora, non raccogliendo le provocazioni lanciate in questi giorni da alcuni residenti. «Carini il suo mare lo riavrà – torna a dire -. Abbiamo consegnato i lavori del collettore fognario che attraverserà tutta la litoranea, partirà dallo svincolo di Villagrazia di Carini al confine con Cinisi fino al depuratore di Torre Ciachea al confine con Capaci, la realizzazione è già in corso da almeno un mese».
La consegna prevista dei lavori ricade, però, nel 2020. Dovranno passare infatti ben 410 giorni, per un costo complessivo che supera i due milioni di euro. Ma anche qui il sindaco rassicura, «si elimineranno tutti i nostri problemi». L’intervento rientra tra quelli in capo al commissario straordinario unico per la depurazione, Enrico Rolle, perché necessari a superare la procedura d’infrazione sul trattamento delle acque reflue per la quale l’Italia è stata condannata dalla corte di giustizia europea, che riguarda anche l’agglomerato di Carini. Tre chilometri e ottocento metri di collettore, che sarà realizzato da una ditta di Alcamo, Lavori e Costruzioni Srl. A dirigere il cantiere un tecnico del Comune di Carini. Ai residenti, insomma, non resta che avere pazienza fino all’estate prossima.
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