“Le banche italiane, dopo aver ricevuto 274,6 miliardi di prestiti triennali al tasso dell1% dalla Bce, invece di dare ossigeno a famiglie e PMI strozzate ed usurate per far ripartire leconomia, usano quella massa monetaria per abbellire i bilanci e pagare i dividendi ai loro azionisti, in particolare alle esose Fondazioni Bancarie, mettendo in mezzo ad una strada migliaia di consumatori impossibilitati a pagare le rate dei mutui a causa della crisi prodotta dai banchieri”. Lo scrivono, senza timore di smentita, l’Adusbef e Federconsumatori, a conferma di quanto il sistema finanziario che ci governa a livello europeo, con relative metastasi nei singoli Paesi, sia pensato per sostenere i poteri forti e schicciare i comuni mortali.
A dare il la a questo amarissimo commento, sono i dati sui pignoramenti delle case, che quest’anno hanno raggiunto il picco: quasi 46mila famiglie costrette a lasciare la propria casa perche’ non riescono piu’ a far fronte alle rate del mutuo. un vero e proprio boom di provvedimenti, in crescita del 22,8%.
“Dopo l’aumento fisiologico dell’ultimo anno, con un +5,2%, si impennano i pignoramenti nel 2012 – si legge nel rapporto delle associazioni dei consumatori – che passano da 37.347 nel 2011 a 45.859, segnando un aumento di 8.512 pignoramenti che fa prevedere un boom ulteriore con un +22,8%”. Cosi’, se tra il 2008 e il 2011 i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 75%, nello studio si stima che con il +22,8% del 2012, nel quinquennio il dato e’ praticamente raddoppiato, “con circa 100.000 case mandate all’asta ed altrettante famiglie” private della casa.
Dal monitoraggio su 37 principali Tribunali emerge che in termini assoluti Milano e Roma guidano la classifica con il numero maggiore di provvedimenti. Nel capoluogo lombardo si e’ avuto un incremento pari a 981 con 6.130 pignoramenti stimati nel 2012; e a Roma un +884 a quota 3.591.
Terza Torino, con un +837 e 3.471 pignoramenti. In termini percentuali, e’ Prato ai vertici della graduatoria con un +50,7% e +108 pignoramenti (da 213 a 321) nel 2012; seguita da Bolzano con un +44,3%. Terza Cagliari con un +41,1%, mentre Roma e’ al quarto posto con un +32,6%.
In Sicilia sotto osservazione sono finiti solo i tribunali di Palermo e Messina. E i dati non sono buoni: nel capoluogo siciliano nel 2012 sono aumentati del 208% rispetto al 2001, ovvero 1301 famiglie rimaste senza tetto. Nella città dello Stretto 499 i pignoramenti, alias + 69%.
Le associazioni dei consumatori hanno sottolineato come non sia stato facile ottenere i dati. Ma è plausibile dedurre che nelle province non monitorate la tendenza sia la stessa.
e così lItalia entrò nelleuro per finire con il culo a mollo
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