Si sono appena concluse le elezioni amministrative in Sicilia e il Fronte nazionale siciliano pone e si pone una serie di “interrogativi inquietanti”. E lo fa in un comunicato a firma di leader storico del Movimento, Giuseppe Scianò.
“È proprio da interpretare positivamente, se vero – si chiede Scianò -il fatto (anzi: il ‘fattaccio’) che i detenuti nelle carceri siciliane si sarebbero astenuti totalmente dal voto nei giorni 6 e 7 maggio 2012? Questa diserzione elettorale, infatti, sarebbe troppo simile ad uno sciopero organizzato”. Per il leader degl indipendentisti siciliani, questo rifiuto delle urne appare troppo “compatto” per essere “spontaneo e libero”. E per essere una semplice “astensione”.
Tanta compattezza, chiedea si chiede Sciano, “non significherebbe, per caso, che qualche potere ‘occulto’ e forte avrebbe impartito ‘disposizioni’ precise? Perché fare finta di non notare nulla di strano?”.
“Il condizionale è d’obbligo – aggiunge il segretario politico del Fronte nazionale siciliano -. Ma se fosse un fatto realmente accaduto, non potrebbe essere più che lecito sospettare che si sia trattato di obbedienza ad ordini mafiosi o di altro gruppo di potere magari soltanto politico o politicizzato?”.
Agli Indipendentisti del Fronte nazionale siciliano “questultimo sospetto del presunto fenomeno appare, a dir poco, inquietante. E confermerebbe la tesi (troppo pessimista, forse, ma fondata) secondo la quale in Sicilia il territorio è rimasto sotto il controllo della mafia. E ciò, nonostante i passi avanti compiuti dallantimafia ad ogni livello. Soprattutto, nella società civile. E allora? Perché escludere aprioristicamente i dubbi ed i sospetti? – si chiede Scianò -. Perché non ipotizziamo che la libertà di pensiero e la stessa cultura della democrazia sarebbero state palesemente sconfitte? Se fosse tutto vero dovremmo ammetterlo, seppure con tristezza, con rabbia ed anche con senso di responsabilità!”.
“Non si tratta di una questione di poco conto – osserva ancora Scianò -perché quello della libertà di voto è uno di quei diritti fondamentali del cittadino, garantiti dalla Costituzione. Mentre resterebbe da accertare, prima, e da porre sotto gli occhi di tutti, dopo, la gravissima realtà di migliaia di cittadini che non avrebbero esercitato – (guarda caso) – simultaneamente e con rarissime eccezioni, il diritto di voto”.
“A questo punto lFNS ritiene doveroso ricordare a se stesso e agli altri movimenti che si professano ‘Sicilianisti’ (in buona o in cattiva fede) che la Sicilia sarà veramente libera se si sarà prima liberata dalla mafia. A prescindere dalla fondatezza della notizia dalla quale siamo partiti e per la quale – contrariamente alle nostre abitudini – abbiamo rischiato e rischiamo di prendere una cantonata. Per amore di verità e di giustizia, però, e non certamente per velleità di altro tipo”.
Foto di Giuseppe Scianò tratta da laquestionesiciliana.blogspot.com
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