Caracausi: “L’Amap gestisca l’acqua nei 42 Comuni del Palermitano e si carichi di dipendenti ex Aps”. E chi paga?

STANOTTE IL PRESIDENTE DELLA SECONDA COMMISSIONE CONSILIARE DEL COMUNE DI PALERMO HA FATTO UN SOGNO. E L’HA MESSO PER ISCRITTO IN UN COMUNICATO STAMPA

“L’acqua deve restare pubblica anche in Provincia di Palermo, per questo l’Amap deve assumere la gestione del servizio idrico integrato nei 42 Comuni ex Aps. Il Sindaco, Leoluca Orlando, venga in Aula per discutere il tema con il consiglio comunale”.

A parlare è il presidente della Seconda commissione consiliare del Comune di Palermo, Paolo Caracausi (Italia dei valori). La precisazione di Caracausi arriva dopo che alcuni Comuni del Palermitano hanno cominciato a rivolgersi ai privati per la gestione del servizio idrico in seguito alla rottura delle trattative con Onda Energia.

Per la cronaca, nei 42 Comuni del Palermitano di cui parla Caracausi, il servizio idrico è stato gestito da una società privata, Acqua potabili siciliane (Aps), dichiarata fallita alcuni mesi addietro.

Amap – l’Azienda che gestisce il servizio idrico a palermo – si è già fatta avanti per gestire anche questo servizio. A un patto: che non le vengano caricati sul ‘groppone’ tutti i dipendenti che Aps ha assunto (oltre un centinaio). Per un motivo semplice: perché Amap non ha i soldi per pagarli.

 

A questo punto si è fatta avanti una terza società, Onda Energia. Ma, anche in questo caso, i telefoni si sono rotti perché anche Onda Energia non si può caricare tutte queste assunzioni.

La storia, insomma, è sempre la stessa: appena si crea una società privata che campa con il denaro pubblico, la politica siciliana la riempe di personale, ovviamente per chiamata diretta, senza concorsi, trattandosi di società ‘private’. Poi, però, la stessa società fallisce. L’unica alternativa è far pagare ai cittadini super bollette, come avviene in certi Comuni dell’Agrigentino dove è già scoppiato un ‘casino’, perché i cittadini, già oberati dalle tasse, non ne vogliono sapere di pagare bollette per l’acqua ‘salatissime’.

Oggi Caracausi torna a riproporre il tema Amap per i 42 Comuni del Palermitano.

“Il tavolo tecnico convocato dal commissario dell’Ato , Domenico Tucci – aggiunge Caracausi – ha individuato l’Amap come soggetto ideale per la gestione del servizio nei 42 Comuni della Provincia. Questo consentirebbe alla società partecipata non solo di assorbire senza alcun problema i lavoratori ex Amia Essemme e Gesip che le spettano, ma anche quelli ex Aps, svolgendo allo stesso tempo un ruolo di primo piano nella futura area metropolitana e garantendo una gestione pubblica dell’acqua”.

“Il piano d’ambito, del resto – conclude Caracausi – prevedeva una pianta organica di 1.200 unità. Orlando, quando era in Idv, si è impegnato in prima persona per il referendum sull’acqua pubblica, adesso non vanifichi tutto facendo orecchie da mercante“.

Nota a margine

Il nostro amico Paolo Caracausi deve aver fatto un bel sogno, altrimenti non avrebbe stilato un comunicato da ‘sognatore’ incallito.

Caracausi – tanto per cominciare – non si è ancora accorto che la futura Area metropolitana di Palermo è già fallita in partenza. Per un motivo semplice: perché non è nata come Area metropolitana, ma come area-pescecane per drenare risorse finanziarie ai Comuni che cadranno in questa trappola. Soldi che dovranno servire a risanare i ‘buchi’ del Comune di Palermo che Caracausi conosce meglio di noi. Di ‘metropolitano’ questa storia non ha nulla.

Detto questo, lo stesso Caracausi dovrebbe ‘svegliarsi’ e spiegare ai cittadini con quali soldi l’Amap dovrebbe caricarsi “senza alcun problema i lavoratori ex Amia Essemme e Gesip che le spettano, ma anche quelli ex Aps, svolgendo allo stesso tempo un ruolo di primo piano nella futura area metropolitana e garantendo una gestione pubblica dell’acqua”.

Amico Paolo: ma unni i viristi tutti ‘sti picciuli? 

 

Redazione

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