Cara Mineo: resta aperto e parte il nuovo bando Gestione in proroga e fondi per la manutenzione

«Il Cara di Mineo? L’ho visitato, spero per l’ultima volta… Lo chiuderemo, lo abbiamo sempre sostenuto». Il tiro ai bersagli di sempre Matteo Salvini non se l’era fatto mancare nemmeno durante il comizio a piazza Verga a Catania, lo scorso 3 giugno, quando era venuto all’appuntamento nel capoluogo etneo in appoggio all’allora candidato sindaco forzista Salvo Pogliese. Il centro di accoglienza per richiedenti asilo del Calatino, al di là di ogni auspicio del vicepremier, non solo rimane aperto e continua a ospitare gli oltre 2.400 cittadini extracomunitari, ma si prepara anche a una manutenzione straordinaria con un bando da oltre un milione di euro

A gestire il Cara più grande d’Europa, fino al 30 settembre prossimo, sarà la Casa della Solidarietà, la capogruppo dell’associazione temporanea d’imprese che aveva stipulato il contratto d’appalto nel novembre del 2014. Una proroga, dunque, a quella società che secondo i pm di Mafia Capitale avrebbe vinto un bando che le sarebbe stato cucito addosso. Questo perché non ha ancora visto la luce la gara d’appalto da 50 milioni di euro, suddivisa in quattro lotti, per l’affidamento dei servizi relativi alla gestione del centro di accoglienza che sembrava agli sgoccioli già alla fine di marzo. Assistenza amministrativa e sanitaria (quasi 17 milioni di euro), fornitura pasti (quasi 20 milioni di euro), pulizie (oltre tre milioni e mezzo di euro) e fornitura di vestiario e pocket money (circa dieci milioni di euro). La commissione, chiamata a giudicare le proposte del bando spacchettato, quasi quattro mesi fa aveva aperto le buste e compilato le prime graduatorie. Alcune offerte, però, sono risultate «anormalmente basse» e diverse sono state le richieste di chiarimenti. 

Nell’attesa dell’acquisizione delle giustificazioni chieste alle ditte che si erano classificate in graduatoria, si è dovuto fare ricorso alla proroga. L’Anac, in un parere a firma di Raffaele Cantone dello scorso 13 giugno, ha autorizzato la procedura per l’«effettiva necessità di assicurare la prosecuzione del servizio senza soluzione di continuità per il tempo strettamente necessario». Cioè quello utile per l’espletamento della gara in corso. Intanto, alcune imprese aggiudicatarie si sono opposte all’accesso alla documentazione amministrativa facendo ricorso a segreti tecnici o commerciali dell’offerta. «Il diniego – precisano dall’Anac – non può essere opposto in termini generali, ma deve riguardare soltanto quella specifica parte di offerta contenente le informazioni sensibili». Insomma, le imprese che si trovano in graduatoria nella posizione immediatamente successiva alla prima dovranno fornire chiarimenti sulle anomalie delle offerte

Intanto, lunedì è stata pubblicata la determina per una nuova procedura di gara. Si tratta del bando della durata di un anno per l’affidamento dei servizi di manutenzione ordinaria e degli interventi straordinari da atti vandalici relativi a tutte le strutture e gli impianti presenti all’interno del centro di accoglienza. Un bando con lo stesso progetto, ma più ampio, era stato pubblicato a fine maggio e sarebbe dovuto scadere il 10 luglio. Il valore complessivo era di 4.584.205,83 euro suddivisi fra manutenzione e ripristino delle villette. In particolare, il bando triennale prevedeva un miglioramento strutturale, la sistemazione della rete elettrica e degli impianti anti-incedio e lavori alle recinzioni e ai cancelli automatici. Il 25 giugno, però, è arrivata la revoca con una nota del ministero dell’Interno che dispone «tenuto conto del contenimento dei flussi migratori, di procedere a revocare la gara e predisporre un nuovo bando di manutenzione della durata di un anno e con prestazioni limitate ai servizi essenziali». L’importo complessivo a base d’asta adesso è di 1.059.125,27 euro. Nel dettaglio, 929.535,92 euro per servizi di manutenzione ordinaria; 102.000,00 euro per interventi straordinari da atti vandalici e 27.589,35 euro per oneri della sicurezza.

Marta Silvestre

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