Capita che nella Tribù di Zammù si sia diventati quasi 650. Credo che i meno giovani, a poco a poco, comincino ad aumentare. Non escludo di averne trascinato dentro più d’uno anch’io. Quanti poi siano veramente i partecipanti distinti, che contribuiscono realmente ai dibattiti, rimarrebbe da capire. Qualcuno potrebbe pure avere un ventaglio di nick-name. Non è raro poi che qualcun altro, sicuramente già iscritto, assuma una nuova identità giusto per intervenire in modo svincolato da condizionamenti ad una nuova discussione.

 

Ho l’impressione che il nick-name Stella Rossa di qualche settimana fa, ad esempio, fosse uno di questi nick-name, direi, “usa e getta”. Ma non è sicuramente il solo. Di meteore, che appaiono all’improvviso, aumentano il loro splendore, danno tutto e poi, come niente, scompaiono, ce ne sono parecchie. Per dirne una, che fine ha fatto Fatimah? Ci lascerà per sempre con la curiosità di sapere come andava a finire il suo poemetto “Proteggi”? E’ vero che forse lo leggevano in pochi… Ma si dà il caso che io fossi proprio uno di quei pochi…  Di recente ha fatto irruzione nel forum tatabuonza, contribuendo molto a rendere più costruttivo il dibattito. Se ne sentiva veramente il bisogno.

 

L’idea di una festa europea dei giovani, nata nella Tribù, è stata fatta propria dal Rettore di UNICT. Evviva! Una volta passata la notte bianca del 21, che mi auguro divertente e allegra per tutti i giovani che potranno parteciparvi, alla faccia dei musoni, occorrerà cercare di seguire l’iniziativa europea e supportarla. Ad essere sincero ho visto pochi giovani partecipare al dibattito sulla istituenda festa europea. Le feste ai giovani tendenzialmente piacciono tutte… e allora viene da domandarsi: Ma dell’Europa, cosa ne pensano realmente questi giovani? Sarebbe sbagliato darla per scontata. Non solo: da ora in poi dovranno essere loro a costruirla.

 

Capita che un progetto di grande respiro, quello del partito democratico, trovi buona parte dei politici di centrosinistra impreparati, incapaci di comprendere la reale portata dell’iniziativa ed il coraggio che stanno dimostrando i vari Fassino, ecc. Eppure un chiaro segnale dalla gente comune, con le primarie che avevano lanciato Prodi, era arrivato. Ma non c’è niente da fare: anche nella sinistra più ideologica, storica, gloriosa e chi più ne ha più ne metta le poltrone fanno gola. Ecco che allora, visto che i cespugli e cespuglietti della sinistra nostalgica l’un contro l’altro armati  erano pochi, arrivano i Mussi, i Boselli e vediamo chi altri si farà avanti con intelligenza politica e coraggio, sulla base di irrinunciabili valori storici e tradizioni gloriose…, a proporre nuovi cespugli tra il centrosinistra della sinistra e la sinistra del centrosinistra, ma spostati un po’ più in là, in modo da fare finalmente chiarezza e garantire al paese governabilità!

 

Capita che la battaglia per la riapertura del Massimino veda un alternarsi di vittorie e sconfitte che però cominciano a far emergere il vero problema: Si è fatto qualcosa per evitare che la peggiore teppaglia d’Italia (ammettiamolo!) ripeta alla prima occasione le proprie gesta infangando anche dal punto di vista calcistico l’immagine di Catania (già ampiamente compromessa), della Sicilia e, all’estero, dell’Italia? Secondo alcuni quotidiani anche il caso Raciti, oltre che ovviamente calciopoli col suo recente riaccendersi, hanno influenzato la decisione che nega all’Italia gli europei del 2012.

 

Comincio a pensare che i fenomeni di teppaglia intorno agli stadi, di club ultras coi loro accordi sotterranei accettati o rifiutati (come sembra sia accaduto nel caso di Pulvirenti) dai presidenti dei Club di calcio, e i fenomeni di mafia con le cosche che flirtano coi politici ( che a loro volta se ne servono per darsi battaglia fra di loro) abbiano molti aspetti in comune. Non andrebbero studiati in modo comparato i due fenomeni? Non andrebbero trovate nel caso meno grave (calcio) soluzioni mutuate dall’altro? Oppure, non si potrebbe far diventare la lotta alla teppaglia calcistica una buona palestra per la lotta antimafia?

 

Certo se non riusciremo a liberare Catania dalle azioni scellerate di quei teppisti, non ha certamente senso gioire per la riapertura dello stadio (quando avverrà realmente), ma soprattutto non c’è molta speranza di poter mai risolvere quell’altro fenomeno, quello mortale per la Sicilia tutta. Una cosa è certa, non mi stancherò mai di ripeterlo, situazioni di questo genere non possono essere in nessun caso risolte con la “normale amministrazione”, aspettando che il tempo, da solo, rimetta a posto le cose.

Tommaso M. Patti

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