Canicattini, visite guidate per riscoprire gli Iblei «La conoscenza aiuta il rispetto di questi luoghi»

Archeologi, geologi, topografi, laureati in scienze naturali e assistenti sociali. È dall’entusiasmo e dalla passione di giovani esperti e professionisti che, la scorsa primavera, è nato Aditus in rupe. Un progetto di ricerca su alcuni siti dei monti Iblei, evolutosi ben presto in una vera e propria realtà associativa particolarmente attiva nei territori della parte sud-orientale dell’altopiano

«Sin dall’inizio da quando eravamo solo in cinque, la nostra sfida è stata quella di provare a non relegare la ricerca scientifica a pochi ambiti ma di promuoverla in modo che potesse riuscire a coinvolgere le comunità locali che spesso conoscono troppo poco le bellezze naturali che hanno a due passi da casa». A parlare a MeridioNews è Antonino Cannata, archeologo canicattinese fra i primi componenti dell’associazione che negli ultimi tre anni, insieme ai colleghi, ha portato avanti progetti di ricerca sul territorio. 

«Abbiamo iniziato a studiare Cugno Case Vecchie – spiega – di cui abbiamo creato la carta archeologica dopo svariati sopralluoghi e un particolare lavoro di approfondito sugli ipogei. Uno di questi aveva un’incisione risalente a oltre 1500 anni fa che raffigura la menoràh, un candelabro ebraico tipico delle comunità giudaiche che connotavano in questo modo le sepolture. Così abbiamo capito che era un peccato che luoghi così importanti non fossero inseriti in un circuito turistico più ampio». Di lì a poco, infatti, la prima opera dei giovani che lavorano insieme come un vero e proprio istituto di ricerca è stata l’istallazione di una pannellistica per spiegare le caratteristiche dell’area archeologica di Case Vecchie che si trova a circa tre chilometri dal centro abitato di Canicattini Bagni. Sull’altopiano dell’ex feudo Sant’Alfano, in mezzo alle cave abitate dagli uomini fin dalla preistoria.

«Il turismo sostenibile qui non può che essere legato alla valorizzazione del patrimonio culturale locale. Ed è per questo che le nostre attività – spiegano dall’associazione che oggi conta una ventina di membri attivi – si sono allargate alle diverse aree archeologiche che ci sono nel territorio intorno a Canicattini Bagni». Da Cozzo Guardiole a contrada Bibbinello, dalla Grotta dei Santi in contrada Petrarca a Pantalica, da contrada Stallaini alla necropoli del Cassibile. Sono questi i luoghi in cui «organizziamo delle escursioni che sono delle vere lezioni a cielo aperto legate soprattutto all’aspetto archeologico – aggiunge Antonino -. Tutto con un linguaggio semplice ed efficace». 

In pochi mesi, i giovani di Aditus in rupe hanno già stretto importanti collaborazioni con altre realtà locali, come il museo civico Tempo – del tessuto, dell’emigrante e della medicina popolare di Canicattini Bagni, il Museo etnografico Nunzio Bruno di Floridia e l’Ecomuseo della Valle dell’Anapo. «Siamo convinti – affermano – che la conoscenza aiuti anche al rispetto di questi luoghi e, nel nostro piccolo, stiamo cercando di educare al patrimonio naturalistico con diverse opere di sensibilizzazione ma dobbiamo fare i conti con le istituzioni che latitano. Andiamo avanti – concludono – perché troppo spesso abbiamo visto questi luoghi violentati dall’incuria e vandalismo». 

Marta Silvestre

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