Campo San Teodoro, resta impraticabile per pioggia Briganti: «Da Bianco false promesse non richieste»

«Sono state fatte false promesse che non avevamo neanche richiesto. Noi abbiamo mille attività da portare avanti al campo: agiremo per conto nostro». Sono le parole di Piero Mancuso, attivista del comitato San Teodoro e allenatore dell’under 16 dei Briganti Librino, squadra di rugby che si è rivelata una realtà che ha dato lustro al quartiere che si trova nella periferia sud di Catania. Mancuso racconta a MeridioNews come, nonostante tante promesse dell’amministrazione catanese, oggi sia di fatto impossibile mandare avanti l’attività sportiva al campo, dove dal 25 aprile 2012 si praticano sport, in particolare il rugby, e attività culturali grazie all’opera di riqualificazione portata avanti dagli attivisti. 

Da anni, le associazioni sportive che operano all’interno del San Teodoro si sono mobilitate per recuperare il campo da gioco avanzando diverse iniziative, tra cui una raccolta fondi online lanciata la scorsa estate. L’amministrazione invece, secondo Mancuso, si è limitata solo a delle promesse, poi non mantenute. Oggi il terreno di gioco risulta definitivamente impraticabile a causa delle forti piogge, tanto che la partita dei Briganti under 16 contro l’Audax, che si sarebbe dovuta disputare domenica, è stata rinviata a data da destinarsi. Stessa sorte è toccata agli under 14.

«Basta un po’ di pioggia e il campo si allaga subito: è così da novembre», spiega Mancuso, che poi rincara la dose. «La situazione attuale è frutto di annunci infondati. Sono state date delle informazioni al pubblico, compresi i genitori dei nostri ragazzi, che non corrisponderebbero al vero – afferma -. Noi abbiamo agito sempre autonomamente. Chiedevamo solo la sistemazione del campo e un sistema di videosorveglianza, ma nulla si è fatto». «A giugno, il sindaco Enzo Bianco parlava di un finanziamento, scomodando anche l’ex procuratore Giovanni Salvi – continua -. Non solo non abbiamo mai visto alcun finanziamento, ma con quell’annuncio il sindaco ha dirottato la nostra raccolta fondi, avanzando perplessità alle persone che volevano aiutarci con il crowdfunding».

Infatti, l’anno scorso, il comitato San Teodoro e i Briganti di Librino, insieme alle altre realtà che operano all’interno del campo, avevano lanciato una raccolta fondi su internet per la riqualificazione del terreno. Nell’iniziativa erano coinvolte varie realtà, compresa l’università di Catania. A giugno, quasi parallelamente, arrivava l’annuncio del sindaco che prometteva di riqualificare il San Teodoro attraverso una gara indetta dalla presidenza del consiglio dei ministri. Risalgono invece al 2015 le prime rassicurazione da parte dell’amministrazione per l’ottenimento dei fondi che avrebbero riqualificato la struttura , compreso il quartiere di Librino. Per poi passare ai recenti progetti che prevedevano finanziamenti statali fino ai Pon per la valorizzazione delle periferie. Ma di questi soldi il San Teodoro non ne ha mai beneficiato.

Nel 2015 gli attivisti raggiungevano l’affidamento in comodato d’uso gratuito della struttura polisportiva, compreso il campo, le tribune e gli orti adiacenti: questo passaggio fu accolto come una vera conquista. Ma dopo questo passo in avanti le cose non sono cambiate tanto. Adesso Piero Mancuso è deciso: «Riapriremo un dialogo con l’amministrazione solo quando ci sarà un progetto serio. Da anni siamo diventati una realtà importante. Tutti sanno cosa si fa all’interno del San Teodoro, e per adesso cerchiamo di andare avanti da soli». Poi si sofferma sulle futura stagione della squadra di rugby dei Briganti, che affrontano un campionato ormai viziato dalle condizioni del terreno di gioco: «Cerchiamo di recuperare le partite che sono state rinviate, sperando che non piova. Le valutazioni le faremo dopo maggio, quando finirà la stagione sportiva». «Non è detto che ci moriremo all’interno di questa struttura – conclude – ci sono molte altre aree che potremmo sfruttare».

Carmelo Lombardo

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