CAMPIONI DEL MONDO! Ovvero cronaca di una coppa strameritata

Maxischermi. Iniziamo col dire che le principali città quali Modica e Ragusa con le rispettive frazioni sono state le città in cui la presenza di maxischermi era esageratamente elevata. Ad esempio nel solo corso Umberto I a Modica c’erano la bellezza di cinque tra maxischermi e proiettori (tutti sintonizzati rigorosamente  su Rai Uno, onde evitare la sovrapposizione di voce di Marco Civoli e Fabio Caressa).
 
Notte magica. Forse neanche il miglior Nando Martellini di Spagna ’82 avrebbe resistito al cardiopalma della finale dei campionati del mondo che si è svolta a Berlino domenica sera e che ci ha decretato campioni  per la quarta volta nella storia.
Ma tralasciando i fiumi d’inchiostro spesi per la nostra nazionale cerchiamo di capire come ci siamo comportati nel pre-gara e post-gara  nelle piazze del ragusano e come la gente abbia vissuto questa “notte magica”.

La partita. Alle 20 si inizia. Dopo appena trentanove secondi Thierry “Damerino” Henry cade a terra cozzando sull’ immenso Cannavaro. Subito fischi e urla e una signora che dal balcone urla “susiti can un ti facisti nenti!” (tradotto per i non sicilianofoni vuol dire ”alzati che non ti sei fatto niente”).

Settimo minuto. Malouda viene leggermente toccato da Materazzi ma cade come se fosse stato falciato da Schwarzenegger . Rigore. Zidane batte un cucchiaio tarocco (rigore insaccato con pallonetto dolce e che deve la sua nascita a Totti) e porta in vantaggio la Francia.
Passano 12 minuti e arriva il pareggio dell’Italia. Angolo battuto da Pirlo stacco di Materazzi alla Holly e Benji (per inciso la porta è alta 244cm e Materazzi è arrivato a  270cm con uno stacco da terra di circa 95 cm) colpo di testa e sospirato pareggio.
I tempi regolamentari, dopo una traversa e un fuorigioco dell’Italia e alcune magie di Zidane,si concludono sul punteggio di uno a uno. Siamo ai supplementari. Lippi ha tolto Totti e Perrotta facendo entrare De Rossi e Iaquinta. Domenech invece fa uscire Henry e Ribery e fa entrare, chissà poi perché, Wiltord e Trezeguet. Un colpo di testa di Zidane esalta l’agilità di Buffon il quale con un colpo di reni impressionante butta in angolo.

Al 118’ ancora protagonista Zidane. Sempre di testa. Infatti dopo un battibecco con Materazzi Zidane perde la testa e la ritrova pochi secondi dopo sul petto di Materazzi. Elizondo non vede. Buffon,Grosso e  il quarto uomo Medina Cantalejo, sì. Comunicazione all’arbitro. Espulsione per Zizou (ovvero il modo più imbecille del mondo per macchiare una carriera in cui hai vinto tutto e lasciare anzitempo il campo,in quella che è la tua ultima partita della carriera, lambendo a mala pena quella coppa conquistata otto anni prima).

Si arriva ai rigori. Prima dell’esecuzione io urlo per sbaglio “FORZA ITALIA!” senza apporre la virgola. Mi guardano tutti male eccetto alcuni forza italioti. Vengo salvato da Pirlo che sta andando sul dischetto. Stavolta il tanto osannato giocatore giramondo Kulovic ci aiuta. Noi perfetti in tutti i rigori. Per la legge del contrappasso sbaglia Trezeguet che sei anni prima nella Finale dell’europeo giocato a Rotterdam aveva segnato al 118 minuto il golden gol che aveva dato la vittoria alla Francia.
 
La grande gioia. Al rigore segnato da Grosso esplode la gioia di tutti(gioia che in Sky arriva con cinque secondi di ritardo per il ritardo del segnale). Una donna incinta davanti a me si trasforma in scaricatore di porto urlando frasi non tanto belle a Zidane e soci. Tutti ci abbracciamo e qualcuno ne approfitta anche per toccare. Si segue la premiazione  a ritmo dell’Inno di Mameli  e di “Seven Nation Army” dei White Stripes con un insistente “PO-POROPPO-PO-PO-PO”.
Il traffico che si viene a creare in Corso Umberto I è stranamente e paradossalmente più disciplinato  di quando nell’ora di punta ci sono i vigili urbani. Davide Spadola gestore del pub  “Kaos”e mio amico va in giro per le strade con un trattore agricolo munito di casse, più il rimorchio stracolmo di gente.
È un carosello di auto moto e trattori per tutta la notte.
 
Le pagelle. Cerchiamo di tracciare un bilancio dei nostri giocatori attraverso il terrore di tutti gli studenti:le pagelle!
 
Buffon voto 10: arriva in Germania colpito dallo scandalo scommesse e  da quello di moggiopoli.
Due avvenimenti che lo fanno maturare e diventare più serio anche nelle sue uscite tra i pali divenendo così il simbolo di una nazionale destinata al trionfo finale, subendo a mala pena due reti (autogol di Zaccardo contro gli USA e rigore di Zidane)  e neanche su azione. Muraglia Cinese.
 
Peruzzi senza voto: dopo le vacanze di France ’98 eccolo di nuovo a fare il secondo e a soggiornare per un mese in Germania. È Lippi a volerlo e lui spera che il ct rimanga per poter così soggiornare tra 2 anni in Svizzera per gli Europei, o per poter giocare titolare…chissà. Vacanziero.
 
Amelia senza voto: come prevedibile Amelia è quello che ha portato la macchina digitale da 7.3 megapixel. A lui dunque si devono gli scatti più belli del mondiale. Grazie Marco. Mano Ferma.
 
Cannavaro voto 9: come Buffon viene scalfito dallo scandalo Juve e prima dell’incontro col Ghana difende l’operato di Moggi per poi ritrattare tutto e cercare l’appoggio dei tifosi.
Egregio in tutti sette gli incontri, corretto come sempre, immobile durante l’esecuzione dei calci di rigore, solleva la Coppa per la gioia degli italiani. Scugnizzu Napoletano.
 
Zambrotta voto 8,5: Prima a sinsitra e poi a destra. Compie il solito lavoro di traino nella fascia. Gli avversari si dannano ma lui sfugge loro come un anguilla impazzita. Segna un gran gol contro l’Ucraina. Imprendibile.
 
Nesta voto 7: “mister pulizia in difesa” gioco egregiamente i primi due incontri e mezzo per poi bloccarsi nella gara contro la Repubblica Ceca di Nedved. Soffre per il gruppo e soffre per non poter essere in mezzo al campo. Sfortunato.
 
Materazzi voto 8: sostituisce in maniera egregia l’infortunato Nesta divenendo, insieme a Toni, il miglior marcatore azzurro di questi mondiali con due reti determinanti contro Repubblica Ceca e Francia, con due colpi di testa super. Espulso ingiustamente con l’Australia,  al suo ritorno in campo lotta, le dà e le prende (soprattutto prende una testata di Zidane in pieno petto) senza mai venire alle mani e dimostrando di essere maturato. Saltatore.

Grosso voto 8: è la sorpresa del mondiale. Voluto fortemente da Lippi ripaga la sua fiducia con delle discese paurose sulla fascia sinistra. Si procura il rigore con l’Australia a tempo scaduto, trova il gol con la Germania a tempo semiscaduto e segna il rigore che ci consegna la Coppa. Sorpresa.
 
Zaccardo voto 6: gioca poco e ha la sfortuna di segnare l’autogol contro gli Usa. Autogol che lo farà rimanere in panchina e gli peserà non poco sulla coscienza. Inesperto.

Barzagli voto 6,5: entra dopo l’espulsione di Materazzi contro l’Australia e, per quel poco che gioca, dimostra di essere pronto per la Nazionale. Speranza.

Oddo voto 6: ovvero colui che non potendo giocare (eccetto ventitrè minuti con l’Ucraina salvo poi uscire) si inventa barbiere della Nazionale modificando i tagli di Totti e Gilardino, tagliando la coda a Camoranesi e rapando a zero Materazzi, Gattuso e De Rossi. Non avrà fatto la barba al palo o alla traversa ma nell’eventualità di cambiare lavoro lui ha già il posto… Parrucchiere.

Gattuso voto 9: un voto più alto del suo numero di maglia. È l’anima e il cuore di questa nazionale. Lotta su ogni pallone, si ferma per rifiatare e riparte come un treno. Ogni volta che gliele danno lui si rialza e porta le mani dietro la schiena. Maturo e responsabile dice la sua sul caso moggoipoli chiedendo alle Istituzioni competenti di non cancellare quanto accaduto con un colpo di spugna e di far pagare chi ha sbagliato. Guerriero Sapiente.

Pirlo voto 8,5: Platini lo accusa di essere la “dipendenza dell’Italia” lui replica che il gruppo e non il singolo hanno fatto la differenza (e poi, caro Platini, mica abbiamo richiamato Maldini, Baggio o chicchessia per arrivare primi nel gruppo di qualificazione o per arrivare in finale). Tanto pacato nelle dichiarazioni quanto metodico e puntuale in campo. Nei calci di punizione la concorrenza è tanta ma nei calci d’angolo e negli assist lunghi “nun c’è storia”, è lui a detenerne il monopolio.
Segna anche un bel gol contro il Ghana. Jolly.
 
Perrotta voto 7,5: sembra quello dell’europeo del 2000. Corre, recupera, lancia e molte volte va vicino al gol. Arriva stanchissimo in finale ma ha dà il suo contributo essenziale alla causa. Treno.

Camoranesi voto 7+: non è quello visto in qualche campionato fa ed ha il look del nipote dell’Ultimo samurai. Più che la velocità il suo forte è forza fisica e il saper tenere palla. Trattore.

De Rossi voto 7: paga l’inesperienza dando un super gomitata a  McBride. Tutti lo condannano. Il gruppo lo difende. Segna uno dei rigori decisivi per la finale con l’unico pensierro di segnarlo. Punto e basta. Coraggio e Riscatto.
 
Barone voto 7: gioca poco e in una posizione a lui poco congeniale ma contribuisce anche a lui alla causa azzurra  aiutando la difesa nei momenti di pericolo/difficoltà. Si vedrà.
 
Toni voto 7: il bomber del campionato è marcato da più di due giocatori a partita manco fosse Bernardo Provenzano. Si danna, prende palla, la perde, salta e le dà. In alcune occasioni è anche sfortunato, ma riesce a segnare  due belle reti. Marcatissimo.
 
Totti voto 7+: dopo il grave infortunio contro l’Empoli la sua partecipazione al mondiale era incerta. Recupera in tempo record ed è impossibile che sia al 100%. Fa quel che  può ed ha il coraggio di calciare il rigore contro l’Australia a tempo scaduto. Sarà indispensabile in futuro. Gladiatore.
 
Del Piero voto 7+: né più né meno di Totti. Lippi lo fa entrare a partita già iniziata e lo utilizza come tornate di sinistra. Stende la Germania col due a zero e fa alcuni assist importanti. Non vuole dualismi con Totti. Achille

Gilardino voto 7,5: sembra quello dei tempi di Parma ma ha poco spazio perché in Germania c’è “Mr 31 reti” Luca Toni. Entra e si muove bene. Va vicino al gol in diverse    occasioni ma lo trova solo contro gli Usa. Futuro Certo.
 
Iaquinta voto 7,5: ovvero come trasformare un attaccante in un’ala destra. Entra col Ghana e segna il gol del due a zero. Nei successivi incontri Lippi lo utilizza come ala destra e i suoi scatti lo rendono invisibile agli avversari. Speriamo giochi sempre così. Futuro Certo 2.

Inzaghi voto 7-: arriva al mondiale dopo un finale di stagione eccellente col suo Milan. Segna contro la Repubblica Ceca il gol del due a zero. È però l’anima nera della squadra poiché non riuscendo a giocare si intristisce. All’apice.

Lippi voto 10: l’antipatico di turno è riuscito a ricompattare un gruppo disomogeneo e senza idee.
Se se ne andasse (ipotesi più che plausibile) se ne andrà da vincente e con la  consapevolezza che ripetersi sarebbe difficile, ma non impossibile… Grazie Lippi. Mago.

Concludo non con paroloni o aggettivi da spendere (avendo oramai esaurito tutte la parole da me conosciute ed essendo il mio cervello privo di energie) ma parafrasando la canzone del comico Checco Zalone “SIAMO UNA SQUADRA FORTISSIMI, FATTA DI GENTE FANTASTICI”… E LO ABBIAMO DIMOSTRATO.

Rosario Cappello

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