CamminaItalia, tre giorni a piedi per i monti palermitani «Percorsi del genere portano al turismo destagionalizzato»

«Riscoprire il territorio camminandoci dentro». È l’invito che Giuseppe Riggio, autore di guide e socio del Club Alpino Italiano della Sicilia, rivolge ad appassionati e non di trekking per prendere parte alla manifestazione CamminaItalia 2019, che da venerdì 8 marzo, per tre giorni, vedrà un folto gruppo di soci del Cai, promotore dell’iniziativa, attraversare i monti del palermitano a piedi. «Si tratta di un evento nazionale a carattere promozionale – spiega a MeridioNews – una sorta di grande staffetta che per tutto l’anno impegnerà i vari gruppi regionali del Club Alpino Italiano, coinvolgendo ogni settimana una regione diversa». Questo fine settimana toccherà alla Sicilia, dove camminatori, montanari e anche semplici appassionati percorreranno la provincia di Palermo da San Giuseppe Jato a Cefalà Diana, passando da Piana Degli Albanesi e Ficuzza, in territorio di Corleone. 

«Le varie sezioni del Cai Sicilia, presieduto da Giuseppe Oliveri, in questi mesi hanno lavorato e stanno continuando a farlo per ripristinare l’itinerario del Sentiero Italia, un progetto nato nel 1995 e che il sodalizio ha voluto rilanciare nell’anno del turismo lento. Sono 29 tappe, da Trapani a Messina, ma per il CamminaItalia 2019  specifica l’appassionato – è stato scelto di promuovere il tratto dedicato all’entroterra palermitano, località che grazie al trekking possono oggi presentarsi in maniera differente sul mercato turistico internazionale. Fino al 10 marzo percorreremo stradine di campagna, sentieri vari e la vecchia ferrovia di Ficuzza, tappe relativamente brevi e alla portata di tutti». Il programma della tre giorni prevede anche un incontro con l’amministrazione comunale di Piana degli Albanesi, cui seguirà la visita guidata delle chiese e del museo civico, e una cerimonia di benvenuto ai camminatori all’interno della Casina di Caccia di Ficuzza. 

«La manifestazione serve anche per presentare la nostra importante opera di valorizzazione del Sentiero Italia, grazie alla quale chiunque attraverserà le 29 tappe tracciate dai soci del Cai, camminando per quasi un mese, potrà trovare la segnaletica che prima era assente e i viottoli puliti – sottolinea Riggio – È ormai dimostrato che questi lunghi percorsi portano del turismo destagionalizzato, che arriva nei centri minori e nei posti marginali. L’esempio più eclatante è il cammino di Santiago di Compostela, anche quello della durata di un mese, famoso in tutto il mondo con oltre 200mila frequentatori l’anno, che ha cambiato intere comunità in meglio, dove magari era inimmaginabile ospitare turisti stranieri». Ai benefici per l’economia locale, sostiene Giuseppe Riggio, vanno aggiunti quelli fisici per chi sceglie di camminare. «Il Sentiero Italia è adatto a persone di tutte le età e agli appassionati del viaggio lento», perché appunto non va percorso di corsa: in 29 giorni è possibile attraversare i rilievi costieri della riserva dello Zingaro, l’entroterra Palermitano protagonista dell’iniziativa di venerdì, le Madonie e i Nebrodi con un’apposita deviazione verso l’Etna. «Tracciando il percorso, i nostri soci hanno fatto in modo di far coincidere i posti tappa con i piccoli centri, dove sono stati individuati i posti in cui dormire e mangiare, questo proprio per offrire benefici ai paesi», aggiunge.

Insomma, luoghi perlopiù incontaminati dove ritrovarsi a contatto con la natura, lontano dallo smog e dai rumori dei centri abitati, che grazie al volontariato torneranno ad attrarre camminatori e alpinisti: chi vorrà, potrà scegliere di percorrere, oltre all’intera isola, tutta la penisola, da Trapani a Triste in quello che viene considerato il più lungo percorso di trekking al mondo, con un percorrenza complessiva di 6880 chilometri. Intanto, venerdì, i soci del Club Alpino Italiano Sicilia e non solo si ritroveranno alla Masseria Dammusi di San Giuseppe Jato, da dove avrà inizio CamminaItalia 2019 che si concluderà poi domenica ai Bagni di Cefalà Diana – antiche Terme Arabe, dopo circa 40 chilometri complessivi di passeggiata.

Danilo Daquino

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