Si è spento ieri ad Altofonte Tarcisio Catanese, ex calciatore e allenatore di calcio nato a Palermo il 6 settembre 1967. Appena quarantanovenne, è stato colpito da un infarto che non gli ha lasciato scampo. Da giocatore non ha mai vestito la maglia rosanero del Palermo: cresciuto nelle giovanili nel Napoli, non ha mai debuttato in campionato con i partenopei. Il suo esordio arriva in C1 con la Reggina, maglia con la quale gioca per tre stagioni, al termine delle quali passa al Parma di Nevio Scala. Con gli emiliani resta per tre stagioni, una in serie B e l’altra in serie A, collezionando 40 presenze e due gol nella massima serie. Veste poi le maglie di Bologna, Cosenza, Reggiana e Ravenna, tra serie B e serie A. Nel 1994 passa all’Ancona e l’anno successivo torna al Parma, dove resta per due anni giocando soltanto cinque gare. Negli anni successivi gioca con Como, Cremonese, Montevarchi, Brescello e Reggiana, dove chiude la carriera da professionista nel 2003 in serie C2.
Appesi gli scarpini al chiodo, comincia subito la sua carriera da allenatore, con un’esperienza alle giovanili del Parma. La prima panchina vera e propria è invece quella del Chiusi, in serie D, esperienza al termine della quale passa al Monticelli. Nel 2006, il ritorno in Sicilia: guida il Trapani, con il quale centra la promozione in serie D e restando sulla panchina dei granata nel marzo del 2009. Ricopre poi l’incarico di osservatore in Sicilia per conto della Juventus, mentre nel luglio del 2011 diventa il tecnico degli Allievi Nazionali del Palermo. Nel 2012 torna in serie D, dove guida la Nissa. In seguito siede sulle panchine di Licata e Folgore Selinunte, la sua ultima squadra. E proprio il presidente della squadra rossonera, Gaspare Raineri, ha dedicato al tecnico e amico una lettera commovente subito dopo aver appreso la notizia della sua scomparsa: «Non è mia abitudine scrivere, tantomeno su Facebook. Ma il mio dolore non può tacere ed allora devo farlo. Tarcisio, se oggi avessi la possibilità di parlare con te, a tu per tu, quante cose ti direi! Ricordo ancora quante e quante parole abbiamo sprecato senza mai dire qualcosa di veramente importante! Ma i ruoli che ricoprivamo, in quei giorni felici, ci imponevano di parlar solo di quello».
Un ricordo toccante quello di Raineri, che prosegue: «Se tu fossi ancora là, su quella panchina che tanto hai onorato, fermerei il pallone, fermerei tutto e tutti, ed esprimerei qualcosa di più grande di semplici argomenti di un “gioco”. La vita è molto più di questo, caro amico mio!!! Ed oggi, nel giorno della tua scomparsa, questa affermazione è più che mai vera. Ti confesserei quanto affetto ho per te e la stima che nutro per ciò che tu sei. Non per le tue doti sportive, di certo degne di lode, ma per l’uomo che sei e per il segno che hai lasciato nella mia vita». Il finale della sua lettera è un vero e proprio commiato: «Se potessi ancora parlarti – scrive Raineri –, caro amico, ti direi che i nostri giorni sono già scritti e che la vita non va sprecata ma degna di essere vissuta nel migliore dei modi. Ma… “Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato”… E per me, caro mio amico, adesso non c’è più un tempo per parlarti. Non ti dimenticherò. E nel frattempo arrivederci Tarcisio». Il prossimo match della formazione folgorina sarà quello di domenica 5 marzo, in occasione del quale sarà osservato un minuto di silenzio per ricordare l’ex allenatore.
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