Calcio Catania, Sigi lancia un messaggio a Joe Tacopina «Nessun responsabile, ma poco tempo per altra offerta»

Le difficoltà societarie del Calcio Catania continuano a tenere banco di pari passo agli impegni che la squadra rossazzurra dovrà sostenere sul campo tra poco più di 48 ore. Domenica alle 17.30 la formazione di Mister Baldini ospiterà il Foggia al Massimino nel primo turno dei playoff, ma l’attenzione di tutto l’ambiente resta rivolta anche alle possibili evoluzioni del rapporto tra la Sigi e Joe Tacopina. L’attuale proprietà del Catania attende infatti la nuova proposta d’acquisto dell’avvocato italo-americano, che medita da giorni sul da farsi e valuta gli scenari proposti dai creditori istituzionali della società rossazzurra.

Già nelle prossime ore, il Comune di Mascalucia dovrebbe finalmente definire la data della seduta straordinaria del Consiglio comunale durante il quale verrà discusso il tema della riduzione del debito della società rossazzurra, mentre l’Agenzia delle entrate di Palermo potrebbe parzialmente rettificare l’accordo raggiunto nelle scorse settimane tra quella di Catania e i rappresentanti della società per azioni alla guida del club. Nel frattempo, la Sigi cerca di ritrovare compattezza per mettere in piedi un eventuale piano b, qualora non dovesse arrivare la fumata bianca con Tacopina e annuncia una conferenza stampa congiunta con l’amministratore unico del Calcio Catania, Nico Le Mura, per martedì 11 maggio alle 12 a Torre del Grifo.

Nella lunga nota diramata stamattina, anche un excursus di quanto fatto finora da Sigi da quando ha preso le redini del Calcio Catania, con delle precisazioni sulla posizione debitoria trovata al momento dell’insediamento e fin qui affrontata: «Il 23 luglio 2020 – si legge nel comunicato – il Calcio Catania 1946 è stato salvato dal fallimento. Gli imprenditori e i professionisti catanesi che hanno creduto in questa iniziativa hanno messo il cuore, prima dell’investimento. Chi dovesse sostenere il contrario è in evidente mala fede. I 50 milioni di euro di debiti, indicati dalla precedente gestione alla procedura fallimentare, sono divenuti 65 milioni dopo appena qualche giorno di controlli e la differenza non è poca. Questi sono fatti a cui si aggiunge l’immissione dei soci Sigi nel Calcio Catania di oltre 6 milioni di euro. Il Covid-19 e la chiusura degli stadi, per l’intero campionato, la chiusura di Torre del Grifo, l’allontanamento di sponsor e la drastica riduzione della pubblicità e del merchandising sono fatti imprevedibili e inaspettati a luglio 2020. Eppure, nonostante tutto – prosegue la nota – nessuno stipendio è stato pagato in ritardo e nessun adempimento gestionale è stato omesso. In una situazione normale tutto questo non costituirebbe un vanto, in questa situazione eccezionale anche cose normali come queste – va avanti Sigi – assumono una connotazione speciale».

Nel comunicato anche un chiaro riferimento alla trattativa con Tacopina, precisando che questa si è arenata per motivi indipendenti da entrambe le parti e che i tempi di attesa della nuova proposta d’acquisto preannunciata dall’avvocato italo-americano sono ormai limitati. «Poi è arrivato Joe Tacopina – prosegue la nota – e con lui la giusta speranza di rilanciare il Calcio Catania. Sigi ha subito manifestato la disponibilità “a cedere il passo” confidando in un glorioso futuro dei colori rossazzurri. Il preliminare firmato a gennaio, ed è un fatto anche questo, costituiva l’inizio di una nuova avventura; le parti hanno assunto obblighi reciproci, nel contesto di una situazione contabile ereditata, come detto, drammatica. I tempi di risposta dai creditori istituzionali – sottolinea la società – sono andati ben oltre ogni ragionevole e pessimistica previsione; nessuno dei contraenti può essere dichiarato responsabile di tali ritardi. Oggi Sigi ha posto un ordine contabile interno e una riduzione dell’esposizione debitoria senza precedenti, per i tempi a disposizione; nonostante questo, ancora alcune risposte non sono giunte. Ai fatti va aggiunto che anche l’entourage di Joe Tacopina si è stancato dei tempi di attesa istituzionali, non dipendenti da Sigi. Oggi SIgi attende una nuova proposta da Tacopina, ma i tempi sono minimi. Non possiamo perdere più tempo».

Infine una promessa e un impegno, per dare continuità a quello già preso nello scorso mese di luglio da chi detiene il cento per cento del Calcio Catania: «Sigi concluderà la stagione e pianificherà la prossima con serietà – conclude il comunicato -, con senso di responsabilità e con investimenti che renderanno giustizia all’impegno da tutti profuso, con Tacopina o con altri importanti finanziatori, poco importa. Catania, tutta la Sigi e i catanesi non mollano. Il Calcio Catania 1946, matricola 11700, non fallirà; dispiace per coloro che auspicano il contrario. Il pensiero di un nuovo Catania è assolutamente abominevole, non è minimamente ipotizzabile».

«In conclusione di questa nota, il fatto più importante. Il Catania ha concluso la stagione al quinto posto sul campo, ha costruito un gioco di tutto rispetto e se la giocherà fino alla fine nonostante le molteplici ingiustizie subite; tuttavia, i provvedimenti dell’autorità giudiziaria, come le partite dell’ultima giornata di campionato, non bisogna commentarli. I ragazzi che scenderanno in campo sono lo specchio del Calcio Catania; lotteranno fino alla fine, contro tutto e contro tutti, perché crederci è più che doveroso. Il Catania – conclude Sigi – è una cosa seria e noi ne siamo ben consapevoli».

Fanno grande rumore, però, e danno vita a nuovi interrogativi le dichiarazioni rilasciate dal principale investitore di Sigi, Gaetano Nicolosi. Pur auspicando di ricevere presto una nuova proposta da Joe Tacopina, Nicolosi ne ha approfittato per inviare un messaggio abbastanza esplicito ai propri soci. «Anche se il primo contratto è stato annullato – ha detto Nicolosi ad Antennaunonotizie – sono fiducioso nel ricevere una nuova proposta da Joe Tacopina. La situazione finanziaria della Sigi non sarebbe male se ognuno di noi contribuisse a effettuare gli aumenti di capitale necessari e non stando nella speranza dei soliti due, perché non si può pensare di acquistare e gestire una società calcistica come il Calcio Catania con qualche decina di migliaia di euro».

Una dichiarazione che non è passata inosservata agli occhi dei tifosi rossazzurri, sempre più in ansia non solo per le sorti societarie ma anche per il clima di tensione che si percepisce osservando le divergenze ormai evidenti all’interno della Sigi, e che tengono con il fiato sospeso chi teme ancora una volta per il futuro del Calcio Catania.

Antonio Costa

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