Ancora un rinvio nel futuro del Calcio Catania, l’ennesimo di una storia lunga ormai quasi un anno. È di stasera la notizia dello slittamento del preliminare di vendita del club rossazzurro dalla cordata di imprenditori locali riunita nella Sigi spa al gruppo rappresentato dall’avvocato italo- statunitense Joe Tacopina. Un rinvio che avrebbe già una nuova data, il 16 gennaio, e dovuto al problema principale della trattativa: i debiti.
A fare slittare l’accordo preliminare sarebbe stata in particolare una clausola: una condizione sospensiva che fa sottostare la chiusura definitiva dell’accordo e la conseguente cessione alla certezza entro il 19 febbraio da parte dell’agenzia delle entrate dell’entità del debito. Che per Tacopina dovrà essere di massimo 15 milioni totali tra cifre dovute ai creditori, conteziosi e, appunto, debiti con l’erario. Altrimenti, anziché rimandare il pagamento dovuto agli attuali soci o scalare la differenza con la cifra di acquisto, come si è sempre saputo finora, non se ne farà niente.
Le rassicurazioni informali da fonti istituzionali, secondo cui l’importanza della trattativa avrebbe garantito una trattazione celere della questione da parte dell’agenzia, non sarebbero bastate agli investitori americani. Così si è deciso di fare slittare tutto al prossimo fine settimana quando, bilancio e piano industriale alla mano – inviato giovedì dai nuovi possibili compratori -, Sigi si aspetta di avere maggiori certezze da mettere in tavola. A cui dovrebbe sedersi – secondo quanto dichiarato dal presidente della spa Giovanni Ferraù – Tacopina in persona, di ritorno a Catania dagli Usa.
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