Quello che aprirà il sipario sul girone di ritorno del Catania è un impegno tutt’altro che semplice: guai a farsi ingannare dal nome dell’avversario che magari, per il tifoso medio, non è altisonante, né tantomeno evocativo. Il Racing club Fondi, dopo un inizio di stagione complicato contrassegnato da cinque sconfitte di fila e dall’esonero di Giuseppe Giannini, ha infatti rapidamente trovato la quadratura del cerchio grazie a due figure fondamentali: entrambe, guarda caso, dal passato giallorosso. La prima è chiaramente l’allenatore Antonello Mattei, tecnico delle giovanili della Roma fino al giugno 2016; la seconda, altrettanto importante, è quella dell’attaccante classe 1984 Daniele Corvia, ex enfant prodige del settore giovanile romanista con una carriera passata tra Empoli, Lecce, Brescia e Latina. Un numero nove con tanta esperienza in Serie B che, ormai sul finire della carriera, ha deciso di rimettersi in gioco in provincia, convinto da «una società sana e un presidente serio». La punta ha ripagato la fiducia del patron Antonio Pezone con quattro reti in sette partite: una grande iniezione di entusiasmo per una squadra che, dall’ultimo posto in classifica, è adesso tredicesima e a sole due lunghezze dai playoff.
I pontini hanno perso solo uno degli ultimi dieci incontri, vincendone cinque e pareggiandone quattro. Non è un caso che giovedì pomeriggio, in conferenza stampa, Luka Bogdan abbia precisato come a Fondi «sarebbe stata una battaglia, una partita simile a quella giocata col Rende». Proprio il probabile recupero in extremis del forte centrale croato, che fino a ieri aveva svolto lavoro differenziato, spinge mister Cristiano Lucarelli a schierare i rossazzurri con un roccioso 3-5-2 in cui l’unica variazione, rispetto allo scorso incontro, sarebbe rappresentata da Biagianti play-basso al posto di Saro Bucolo. Largo dunque alla coppia di punte composta da Curiale e Ripa, che tanto bene ha fatto nella trasferta calabrese: questo perché Di Grazia non ha ancora smaltito i problemi fisici e non è quindi stato preso in considerazione per la gara.
Anche i numeri sottolineano le difficoltà e le insidie: l’unica partita giocata sinora allo stadio Purificato è infatti quella dello scorso gennaio, in cui il Catania di Rigoli sudò le proverbiali sette camicie per uscire indenne contro la squadra che era allora di proprietà dell’università telematica Unicusano. I rossazzurri erano una formazione profondamente diversa rispetto all’attuale, con molte meno certezze tecniche e tattiche: Fondi in vantaggio con una rete dell’ex etneo Elio Calderini e pareggio arrivato soltanto a un quarto d’ora dalla fine, grazie a un rigore freddamente realizzato da Andrea Mazzarani. Proprio il numero 32 rossazzurro, più tardi, potrebbe essere la variabile impazzita dell’incontro: nel caso in cui Bogdan non se la sentisse di scendere in campo, infatti, la tattica utilizzata da Lucarelli prevedrebbe il ritorno a una difesa a quattro, con Mazzarani schierato nelle vesti di ispiratore della duo avanzato Curiale-Ripa.
L’1-1 di un anno fa, però, è una costante che riguarda anche le altre due partite tra siciliani e laziali. Quest’anno, infatti, si è chiusa col medesimo punteggio la gara inaugurale del campionato, giocata allo stadio Massimino lo scorso sabato 26 agosto: un 1-1 timbrato da una rete di Curiale sul finire del primo tempo e dal gol di De Sousa al sesto minuto della ripresa. Partita segnata dal grande inizio degli etnei, poco lucidi però sotto porta e non in grado di capitalizzare la gran mole di occasioni creata nei primi minuti: film già visto anche nel settembre del 2016, quando i laziali risposero con Tiscione all’iniziale vantaggio siglato da Fornito poco dopo il fischio d’inizio. I precedenti, dunque, invitano a mettere in guardia: serviranno l’agonismo e la tensione mostrate a Rende per evitare di inciampare e perdere punti preziosi. Il Lecce capolista sarà impegnato alle 20.30 nel derby pugliese con la Virtus Francavilla: fare risultato positivo permetterebbe ai rossazzurri di mettere addosso ai salentini un po’ di pressione in più.
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