Il tribunale federale nazionale, primo grado di giudizio della giustizia sportiva, ha dichiarato inammissibile il deferimento a carico del Calcio Catania. A chiederlo era stata la procura federale, che aveva proposto un ulteriore punto di penalizzazione a carico della squadra e l’ammenda di 500 euro.
Il club era stato deferito al tribunale sportivo dal procuratore federale Stefano Palazzi, a seguito di segnalazione della commissione di vigilanza, «per rispondere, a titolo di responsabilità diretta, del comportamento di Pablo Gustavo Cosentino». L’ex amministratore delegato della società – al quale è stato revocato il divieto di espatrio, imposto dopo il coinvolgimento nello scandalo combine – secondo l’accusa non avrebbe depositato entro il termine del 28 giugno la dichiarazione attestante l’avvenuto pagamento degli stipendi, fino al mese di aprile 2015, ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo.
Intanto l’assemblea della Lega B ha deciso che presenterà richiesta per costituirsi parte civile nel processo penale di Cremona sul calcio scommesse e in quello di Catania sulle presunte combine che hanno coinvolto la squadra etnea.
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