«Stiamo già pensando di costituirci parte civile se Antonino Pulvirenti sarà rinviato a giudizio». È la posizione espressa dal sindaco di Catania Enzo Bianco sulla vicenda che lega l’ex presidente del Calcio Catania allo scandalo I treni del gol. Sono cinque le partite dello scorso campionato di serie B che l’attuale patron dei rossazzurri ha ammesso di avere comprato. Dopo la retrocessione in Lega Pro e la penalizzazione di nove punti, la società rimane in vendita. Ma il primo cittadino, che ha sostenuto l’ipotesi di una cordata di compratori catanesi, si dice «dubbioso sulla reale intenzione di Pulvirenti di passare la mano».
Il caso di combine che ha portato il club rossazzurro e Catania in primo piano sulle cronache sportive e non degli ultimi mesi «ha arrecato un danno evidente alla città – dice Bianco a MeridioNews – Pertanto se si andrà a processo il Comune ha intenzione di prendere una posizione chiara». Al termine della prima udienza del processo sportivo, svolto a Roma, il patron del Catania dichiarò ai giornalisti di avere «agito per paura – prosegue – È un anno che ricevo minacce di morte e Catania sappiamo che piazza è, cosa è successo in passato»
Un riferimento che «avrebbe potuto risparmiarsi – commenta Bianco – avendo in quel momento cose ben più sensate e importanti alle quali pensare». L’ultima volta che le cronache parlano del Calcio Catania e del Catania con clamore e severità simili, fu per la morte dell’ispettore Filippo Raciti. Avvenuta il 2 febbraio del 2007 nel corso degli scontri che accompagnarono il derby col Palermo giocato al Massimino. Nelle ore successive al tragico evento, la dirigenza del Catania, capeggiata dal direttore generale Pietro Lo Monaco, pensò anche alle dimissioni e alla vendita del club. Ipotesi presto messe di canto.
Le quote della società sono in vendita solo adesso. A seguito delle conseguenze dello scandalo I treni del gol. Il patron Pulvirenti – al quale la Digos etnea ha notificato il divieto di partecipare per cinque anni a manifestazioni sportive – ha dichiarato di «avere chiuso col calcio» e che «il Catania sarà venduto, è solo una questione di tempo». A occuparsi delle trattative è lo studio legale Abramo «al quale sono giunte due offerte – sostiene il sindaco – ma le richieste economiche avanzate dall’attuale proprietà sono ogni giorno più alte». Un comportamento che «unito all’intenzione di non scorporare Torre del Grifo dalla trattativa – secondo Bianco – aggiunge dei dubbi sull’intenzione di Pulvirenti di passare la mano».
«Non è stata formulata alcuna richiesta economica per la cessione, poiché i consulenti incaricati non hanno ancora completato l’iter per attribuire all’asset il relativo valore» specifica un comunicato della Finaria – società che detiene le quote di maggioranza del club – diffuso stamattina dopo l’articolo di MeridioNews. Nella nota, tuttavia, la società che fa capo ad Antonino Pulvirenti «ribadisce la propria ferma volontà di cedere il pacchetto azionario di maggioranza del Calcio Catania».
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